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A Sinistra

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Figlia Siamo sempre lí: tradire sé stessi e gli altri per un istinto che in fondo è sempre di egoismo.

Madre E allora ha ragione il signore qui presente: può darsi che anche il tuo caso di adesso sia di egoismo. E anche un istinto involontario di vendetta: tu hai sempre odiato quell’uomo come avesse fatto male solamente a te.

Figlia E non è cosí? Lo puoi negare?

Madre E allora anche tu non parlare della memoria di tuo padre: sei tu che ne prendi le spoglie, ma non il cuore.

Figlia L’onore è al di sopra di tutte le cose: è il fuoco che bisogna nutrire con tutte le scorie della vita: e io difendo l’onore di mio padre anche contro il suo amore: tu non devi prendere un nome che starebbe come un’ombra su quello di lui.

Madre Questo secondo la gente: secondo la verità no: anzi, secondo la gente sarebbe una riabilitazione.

Figlia Che vuol dire il riconoscimento d’una colpa non fatta. Ma lasciamo la gente, della quale abbiamo fatto sempre a meno: e quando io parlo dell’onore è di quello che vale per noi, non per gli altri. E per dimostrarti che non il risentimento, come tu credi, e la paura del prossimo mi tocchino, io ti dico, mamma, se tu credi fare opera di carità, o anche di amore, andando ad assistere quell’uomo, va pure: quello che ti impedisco è di vendere, in qualunque modo, i tuoi sentimenti, e tanto meno di farlo per me.

Madre E se io avessi piacere di farlo? Se io pensassi che la vita è dura, che tu sei giovane e sostenuta solo dal tuo orgoglio; che un giorno, vinta, potresti rimproverarmi di averti dato ascolto? Io sono avanti di te, bambina mia, e vedo piú lontano. Arriva un giorno in cui si è stanchi e si vede tutta l’inutilità di quelli che ci son parsi sacrifizi ed eroismi ed erano solo atti di orgoglio, o fatti di pura poesia.

Figlia La poesia è lo spirito della vita: e sí, io che voi dite cosí dura e senza cuore, forse non parlo che per la paura di perdere i miei sogni. Che cosa piú bella nella nostra povertà? E la povertà stessa? E la libertà che abbiamo? Che cosa faresti tu, mamma, tolta a questa tua umile ma piena vita, a queste stanzette che tu lisci e ripulisci come il tuo stesso vestito; quando tu non avresti da preparare il cibo a me, per sostenere piú che il mio corpo l’anima mia, quando non avresti piú la speranza del mio avvenire, e la gioia, la trepidazione e anche la paura di aspettarmi? Che sarebbe la tua vita senza quest’attesa e la certezza del mio ritorno?

Madre Una madre aspetta sempre il ritorno dei figli.

Figlia Ma tu non saresti piú la stessa per me, e ben diversa sarà la tua attesa da quella che adesso è l’aria stessa dei tuoi giorni. Non senti che già qualche cosa ci separa, e questa discussione medesima è angoscia, è ombra che non se ne andrà via presto? Non senti che questo Straniero starà lí per molto tempo, in mezzo a noi, e finirà col portarti via? E la verità sola, in tutto questo, è che io ho bisogno di te, mamma, ma quale sei stata fino adesso, perché il fiore della mia vita si apra tutto, in quest’atmosfera vergine. Non senti ch’io ho paura, se tu accetti, di diminuirmi, di piegarmi nelle file dell’innumerevole gregge umano?

Straniero che ha seguito la discussione con solo una lieve mimica nel viso, a volta a volta ironica, triste, sdegnosa ed infine commossa, si alza quasi involontariamente, come per togliersi di mezzo dalle due donne e lasciarle libere d’intendersi: e cerca di mettersi nell’ombra: ma le due donne lo seguono con gli occhi e anche la figlia si alza, appoggia le mani alla tavola e china la testa, pensierosa e turbata.

Figlia Però c’è una cosa, la piú importante di tutte, che è pure una legge divina. Onora il padre e la madre. Ed io ti rispetto, mamma, io ho piena fede in te. Sei tu dunque che devi dire l’ultima parola: decidi come se io non ci fossi, taglia via il pensiero di voler fare, anche contro mia volontà, bene a me, solamente a me. Infine, fa come che io sia già accanto a mio padre, di là, e pensami solo come spirito. E se la tua coscienza ti dice di andare, o per l’antico amore, o per speranza di bene, o sia pure per semplice pietà, infine per un bisogno tuo spirituale, mettiamo pure per il bene che potresti fare con la tua fortuna, o per l’elevazione tua medesima che questa potrebbe favorire, va pure.

Madre Si nasconde il viso fra le mani e piega la testa: poi si alza, pallida ma decisa e quasi dura, si avvicina allo Straniero e gli tende la mano. Dirà al suo amico che da lungo tempo ho perdonato e dimenticato; ma che il mio posto è qui.

Straniero S’inchina e le bacia la mano; anche la Figlia gli tende la mano, poi lo accompagna all’uscio.

FINE