Tutti i vostri argomenti reggono per me pure. Se voi foste capace di credere all'amicizia fra donne…
Sì, quella signora con cui passate le sere a Torino…
Quella… siamo cresciute insieme, ci vogliam bene come due sorelle, suo marito è un brav'uomo, i suoi ragazzi mi chiamano zia. La sera Grandi mi viene a pigliare e mi riconduce; in casa sua convengono due o tre uomini di garbo, i quali non giuocano e non ci fanno la corte, si parla sul serio come facciamo voi ed io… e poi… venite a provare e ve ne farete persuaso.
Lo sono digià. E la conclusione di tutto questo discorso qual'è?
Che voi non volete prender moglie.
Nè voi marito… Si può esser più d'accordo?
Mi permettete ora di continuare il mio ricamo?
Fate. Io metto una legna.
Qui c'è il giornale.
Grazie (lo piglia e si mette a leggere; e lei a ricamare). Lo leggete mai il giornale voi?
Perchè?
Perchè c'è ancora su la fascia suggellata.
No, non lo leggo mai.
E perchè vi ci abbuonate?
A voi non arrivano che gazzette di Roma, ed io vi voglio al corrente delle novelle di Torino, perchè me le possiate dire.
Cerco allora… Ecco qui: Consiglio Comunale.
Voi partite posdomani irrevocabilmente?
Irrevocabilmente.
Il mattino?
Senza dubbio.
E non verrete quest'inverno a fare una scappata a Torino?
Eh! difficile.
Se vi lusingate ch'io m'aggiunga al novero di quelli che compiangono il deserto che è diventato Torino, la sbagliate lunga…
Oh! non ci appartengo neppur io a quel novero… finchè a Torino ci sarete voi.
Un complimento! È il primo di stasera.
Ma non sarà l'ultimo.
Si vede che il mio giornale vi desta molto interesse.
Per carità, togliete quel pronome possessivo. Il vostro giornale! Che orrore… Se non vi conoscessi, vi piglierei per una Permanente.
Dunque c'è nulla che possa farmi attenta?
Uh!! Ci sono i fatti varii… Esempio di longevità.
C'è altro?
Le miniere di carbon fossile nel Kentuki… È un giornale istruttivo il vostro!
Teatri… non c'è cronaca?
Non ci so cercare in questa gazzetta.
Già… non è il Fanfulla!
No?.. Non me n'era accorto. Aspettate: Esempio da imitarsi… Vediamo quest'esempio.
Ed imitiamolo.
«La nostra città perde uno de' suoi più egregi, colti e laboriosi cittadini.»
Esempio da imitarsi.
Aspettate (legge): «Ma noi non possiamo dolercene, pensando al valoroso acquisto che ne farà il Parlamento…» Eccolo l'esempio… Esempio di magnanimità, ed io voglio imitarlo, e non me ne dolgo neppur io… Continuo?
Come volete, tanto non ci sto attenta.
Oh! Oh! Come si chiama il marito della vostra amica?
Ebbene… Grandi.
E poi?
Achille.
Dottore?
Ma perchè? Sì, dottore.
Me ne duole…
Insomma che cos'è?
Vedete… L'esempio non è la città, non il giornale, e non siamo noi a darlo… è lui, il dottore Achille.
Favorite…
«Il dottore Achille Grandi, appena conobbe il risultato della votazione di domenica che lo eleggeva a deputato…»
Deputato!
«Annunziò ai propri amici che egli, malgrado la numerosa clientela che possedeva a Torino, si sarebbe, fin dal prossimo dicembre, stabilito alla capitale… insieme colla propria famiglia.»
Non è vero.
C'è scritto.
Però, ci potrebb'essere errore… Io, per esempio, non ho veduto… alcun giornale finora… ne devo aver due con me… cerchiamo. (Trae di saccoccia alcuni giornali e lettere, fra le quali una suggellata)
Che vuol dir ciò?
Una lettera suggellata.
Ah! è di mio nipote… Me l'ha consegnata il fattorino mentre entravo da voi… Qualche appello alla borsa.
Leggetela e… datemi quei fogli…
Permettete? (Le consegna i giornali).
Ah! l'imbecille!
Che cos'è stato?
Scusate… (Legge con più avidità, si fa triste in faccia, e poi s'asciuga una lacrima).
Vostro nipote è malato?
Lo fosse… l'imbecille… è partito.
Partito!
Per l'America… già… Il rimorso del far nulla lo ha preso… Gli hanno offerto, che so io, degli intraprenditori…di costruzion… Insomma… leggete… (Le dà la lettera e siede angosciato su di una poltrona).
Coraggio, Nordi.
Avete trovato?
Che?
La conferma dell'elezione?
Mi par bene…