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Dizionario storico-critico degli scrittori di musica e de' più celebri artisti, vol. 2

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Kahler (Martino), Dott. in medicina della R. accademia svedese, negli Atti della quale trovasi un di lui Trattato sulla malattia detta il ballo di s. Vito, e sulla maniera di guarirla per mezzo della musica. Egli racconta di essere stato nella Puglia l'anno 1756, di avere osservato esattissimamente questa malattia, e prova che essa non deriva già dal morso della tarantola, ma di una specie d'ipocondria ed isterìa propria degli abitanti del golfo di Taranto. Egli dà la storia di tal malattia, che dura spesse volte due e anche tre anni o più: che in una data stagione, e principalmente nel giugno chi ne è affetto, risente più forti i sintomi della medesima: che cade allora nell'animo suo ch'egli sia stato morso dalla tarantola, ed è opinione comune non potersi questo male guarire se non colla musica: probabilmente, dice l'A., perchè Galeno l'adoperò già come rimedio contro il morso delle vipere, scorpioni ec. Viene dunque un sonatore: l'infermo comincia a far le battute, poi v'aggiunge urla e strida, e si mette finalmente a ballare. Quanto più inveterata e grave è la malattia, tanto più dura il ballo, e delle volte per due ore continue. Se il musico falla un tuono, il ballatore manda un grido fierissimo ed assume un aspetto orrendo. D'indi in poi, l'ammalato dee per tre giorni ballare ogni dopo pranzo, e a ciò lo muove una certa musica particolare. Se finiti i tre giorni non sente più sì fatto bisogno, egli è libero d'ogni incomodo, e sta benissimo di salute per un anno intiero: tornata poi la stagione, ricomincia la stessa pratica. Sono cotesti musici per lo più medici giurati. Soggiornando il D. Kahler a Taranto fece venire a se due del paese onde imparare tal musica. Una fanciulla, la quale non si seppe mai se fosse ammalata, passò a caso per quella stanza, e tosto sentiti quei suoni si diede a ballare tre intieri quarti d'ora. Possono vedersi le ragioni dell'A. in quel suo trattato, o presso quello Dell'influenza della musica ec. del D. Lichtenthal p. 54, per provare che non è se non pregiudizio, l'attribuire tutti questi sintomi al morso della tarantola, e che siano piuttosto gli effetti d'una particolare specie d'ipocondria, a guarir della quale giova molto la musica.

Kaiser (P. L.). Nato a Francfort, viaggiò per due volte in Italia per apprendervi il buon gusto della musica: nel 1784 vi si fece distinguere per la squisitezza della sua maniera nel sonare il forte-piano, e delle sue composizioni, nelle quali riconoscevasi facilmente lo stile di Gluck, che egli prese ad imitare. Stabilitosi quindi a Winterthur nella Svizzera, sino al 1790 pubblicò colà Canzoni allemanne con melodie. Omaggio al ritratto del Gluck, nel Mercurio allemanno del 1786; Due sonate in sinfonie pel cembalo, con accompagnamento di un violino e due corni, Zurigo 1784. ec.

Kalkbrenner (Cristiano), nato a Munden nel 1755, dall'età di 14 anni diessi esclusivamente allo studio della musica sotto il cel. Emmanu. Bach, tra' di cui numerosi allievi si distinse al segno di esser ricevuto ancor assai giovane nella cappella dell'elettore di Hassia-Cassel. Dominato da una focosa immaginazione, e divorato principalmente dalla nobile ambizione di accrescere le sue cognizioni musicali, si rese alla corte di Berlino, ove la regina e 'l principe Arrigo, fratello del gran Federico, gli affidarono la direzione del teatro francese, per cui compose egli moltissime opere con incredibil successo. Nel 1796, percorse alcuni circoli della Germania, e come da gran tempo lo bramava, viaggiò ancora per l'Italia e quindi si rese in Francia. Parigi divenne il termine de' suoi viaggi e de' suoi successi. Ricevuto poco dopo all'Accademia imperiale di musica, vi scrisse diverse opere in musica. Egli morì li 10 agosto 1806, di sua età 51. Possedeva a fondo la teoria dell'arte, e pubblicò primamente in Berlino: Traité de accompagnement: Traité de la fugue et du Contrepoint, d'apres le sisteme de Richter, in Parigi: opera mediocre, che può riguardarsi come un ristretto di quella di Fux. Vi ha di lui in oltre: Histoire de la Musique, in 2 volu. in 8.º, a Paris 1802. L'autore, benchè tedesco, l'ha scritta in lingua francese non ispregevole: ella è piena di ricerche curiose, ma l'A. non ebbe il tempo di terminarla: vi si desidera la porzione più interessante, quella cioè che da Guido d'Arezzo si estende sino a' nostri tempi. Nella storia della musica dei Greci l'A. non si allontana in oltre da' comuni pregiudizj. Federico Kalkbrenner suo figliuolo nato nel 1784, è riguardato in Parigi come uno de' migliori allievi di M. Adam sul forte-piano, di cui vi sono impressi concerti, capricci e sonate a quattro mani pregiatissime, e alcuni drammi in musica.

Kausch (Giov. Gius.), dottore in Filosofia e in medicina, nato a Loewenberg nel 1751, è autore d'una Dissertazione molto interessante intitolata: Psychol. Abhandlung etc. cioè: Riflessioni psicologiche sull'influenza de' suoni, e particolarmente della musica sulle affezioni dell'anima, a Breslavia 1782, ed un'altra Sullo scopo immediato delle belle arti, in 8º.

Keeble (John), organista della chiesa di S. Giorgio in Londra, dopo il 1759, era allievo del cel. Pepusch, quel gran partigiano della musica greca. Keeble adottò il sentimento del maestro, e l'ha sviluppato in un'opera assai ben scritta, che fu impressa in Londra nel 1784, col titolo: The theory of harmonics; or an illustration of the Grecian harmonica, in two parts. Teoria della musica, o spiegazione di quella dei Greci, 2 vol. Nel 1º tomo tratta dell'armonia secondo i principj del preteso Euclide, d'Aristosseno e di Bacchio il seniore, nel 2º vol., dell'armonia, ch'egli stabilisce su i principj della ragione (V. Monthly Review 1785).

Keil dottor, ha calcolato che in alcune voci, i ristringimenti e le dilatazioni della glotta, sono sì prodigiosamente tenui, che quest'apertura, la quale non ha più d'una decima d'un pollice, è divisa in più di 1200 parti; ed un orecchio esatto distingue il suono differente di ciascuna. Quale delicatezza di tensione non deve esservi nelle fibre! Non è lo stesso d'una voce ordinaria, che non percorre altrettante divisioni.

Keiser (Reinhard), nato in Lipsia nella Sassonia, cel. compositore de' suoi tempi, morto nel 1739. Scheibe dice, che Mattheson chiamava Keiser il primo compositore di opere in musica nell'universo; e Teleman assicura che Hendel ed Hasse si sono formati non solo sopra di lui, ma che hanno profittato spesso delle sue invenzioni. Lo stesso Sassone confessava al D. Burney, che aveva scritto più di Scarlatti, e che le sue melodie, malgrado i cambiamenti che 50 anni portato aveano nella musica, erano così armoniose che potevansi frammischiare all'altre moderne senzachè gl'intendenti medesimi potessero accorgersene (Travels, t. 2). Gli Alemanni pretendono, che la Germania, l'Inghilterra e la stessa Italia a lui debbano la perfezione della melodia. Cheche ne sia, è pena che perdute si fossero le costui opere impresse, qualche arietta che rimane non può farci giudicare dell'asserzione de' tedeschi.

Kellner (David), pubblicò in Amburgo un'opera col titolo: Leçons fidèles de Basse continue, in 4º, 1732, della quale vi ha non meno che cinque edizioni, l'ultima è del 1773. Giov. Cristoforo Kellner figliuolo di David, maestro della cappella cattolica della corte a Cassel apprese da suo padre la musica e la composizione dal celebre Benda. Sino al 1785, egli aveva date al pubblico 15 opere di sonate, trio e concerti per il forte-piano, molti oratorj e cantate per chiesa. Si è fatto anche conoscere come autore per la sua Istruzione teorica e pratica per apprendere il basso continuo, ad uso de' principianti, pubblicata in tedesco nel 1788.

Ken (Tommaso), dotto vescovo di Bath in Inghilterra, benchè avesse molto gusto per la poesia e la musica, nulla trascurava frattanto per adempire a' doveri del suo ministero, istruiva il suo popolo e con ispezialità il clero, istituì delle scuole, e lasciò molte opere che sono state raccolte nel 1721 in 4 vol., fra le quali vi ha un Discorso sulla musica sacra. Di lui si rapporta che ogni giorno all'alzarsi del letto cantava un Inno a Dio accompagnandolo col suo liuto. Morì nel 1711 a Longleat.

Keplero (Giov.), cel. astronomo e mattematico nato a Wied nel 1571, e morto in Ratisbona nel 1630. Nella sua opera Harmonica mundi impressa a Linz in Austria nel 1619, egli tratta a lungo delle proporzioni armoniche e degli elementi del canto. Vi ha poca solidità nella sua dottrina, e molti pregiudizj, come allorquando s'impegna a provare che il movimento de' corpi celesti e l'armonia nella musica posano sugli stessi principj di teoria.

Kirberg, autore tedesco di un'opera teoretica sulla musica, di cui racconta il Carpani, che Haydn avendolo studiato ne' suoi primi anni ne rimase poco contento, perchè parevagli che lo imbrigliasse troppo collo scrupoloso suo rigore (Lett. 3).

Kircher (Atanasio), gesuita, nato a Buchow nel principato di Fulda, fu da prima professore a Wirzburgo, poi in Avignone, e finalmente in Roma, ove morì nel 1680 in età di 78 anni. Tra le molte sue opere piene d'una profonda erudizione, e notabili per le singolarità che vi accumula, due sono da rimarcarsi intorno alla musica: 1. Musurgia universalis sive ars magna consoni et dissoni, Romæ 1660, 2 Vol. in fol.; 2. Phonurgia nova de prodigiosis sonorum effectibus, et sermocinationes per machinas sono animatas, Kempten 1682, in fol. “Quest'uomo originale non si curò d'altro, che di sorprendere il pubblico con invenzioni d'ogni sorta. Acuto, ingegnoso, riflessivo, studioso in ogni genere di scienze e d'arti, non trascurò neppur la musica. Egli fu de' primi a leggere la raccolta de' greci armonici, ed a pubblicare le tavole delle loro note musicali. Meibomio che si preparava a pubblicarne la raccolta ne restò talmente sorpreso, che da furibondo grammatico si scagliò contro Kircher, e lo trattò d'impostore: ma la sua bile è fuor di proposito. Kircher nelle sue opere di musica contentossi di facilitare a' moderni contrappuntisti la loro arte, e di agevolarla ai pratici colle invenzioni di organi maravigliosi” (Requen. Prefaz.). Ma in queste sue opere alcune viste ingegnose, alcuni fatti curiosi compensano di raro l'ammasso di cattivi ragionamenti e di peggior fisica, in cui sono sommersi: niuno si fa più a leggerle, perchè quasi nulla insegnano. Lo spirito di critica che presiede oggidì allo studio e alla discussione de' fatti e de' monumenti dell'antichità ha condannato all'oblio tutte le pie visioni di Kircher, e le sue opere non hanno ottenuto tutta la confidenza, che i lunghi travagli e la vasta erudizione del loro autore meritar dovevano alle medesime. Egli era alcun poco visionario, e rimaneva contento, purchè trovasse delle cose, che niuno prima di lui aveva dinotato. Di ciò ne sia un saggio l'aver ridotto a note musicali nella sua Musurgia le diverse specie di febbri, alle quali soggiace il corpo umano. Il pensamento è proprio dell'ingegno dell'A., dice Eximeno; ma io credo che i medici non vorranno far partecipi i maestri di cappella dell'usufrutto delle nostre miserie, chiamandoli per far la battuta mentre ci tastano il polso.

 

Kirchmaier (Teodoro), dottore in filosofia della facoltà di Wittemberga, dove nel 1673 pubblicò un'opera col titolo: Schediasma fisicum de viribus mirandis toni consoni, in 4º. È divisa in 3 capitoli, nel primo tratta del potere dell'armonia nel muovere gli affetti; nel secondo della forza che ha il suono di commuovere e fin di rompere i corpi; e nel terzo di curare i morbi.

Kirnberger (Giov. Filippo), dotto musico nato nella Turingia, e morto in Berlino in qualità di musico di camera della principessa Amalia di Prussia a 27 luglio del 1783, in età di 62 anni. Benchè non mancasse nè di gusto, nè di abilità nella pratica della sua arte, negli ultimi venti anni di sua vita non si occupò che della teoria della musica. Ecco il catalogo delle sue opere scritte da lui in tedesco: Costruzione della temperatura equilibrata, 1760. Il temperamento di Kirnberger è uno de' più cattivi, dice M. Chladni, perchè contiene 9 quinte esatte, e 'l comma pitagorico è molto inegualmente ripartito sopra 3 quinte. Bisogna notar ciò, perchè l'autorità di Kirnberger, celebre con ragione per altro come armonista, ha fatto, che molti autori hanno adottati de' falsi principj (Acoustique, p. 39). 2. L'arte della composizione pura, secondo positivi principj spiegati con esempj, 1774. Il secondo volume di quest'opera ha tre parti, 1776. 3. Principj dell'uso dell'armonia, 1773. 4. Principj del basso continuo come primi elementi della composizione, con molti rami, 1781. 5. Idee intorno a differenti metodi di composizioni, ec. 1782. Egli ha fondato una scuola in Germania, ed ha sottomesso ad un nuovo sistema tutt'i principj dell'armonia. 6. Istruzione per apprendere la composizione del canto, Berlino 1782. A lui si dee finalmente la più parte degli articoli di musica, che contengonsi nel 1º vol. della teoria delle belle arti di Sulzer.

Klein (Giov. Giuseppe), avvocato e maestro di cappella ad Eisenberga, nel 1783 pubblicò a Gera Versuch ec. cioè: Saggio d'una istruzione sistematica della musica pratica. E nel 1785, Libro di musica semplice, con una introduzione su questo genere di musica e 'l suo uso nel servizio divino.

Klinghammer (J. C.). Nel 1777, aveva incominciato a pubblicare a Salzwedel, un'opera periodica sotto il titolo di Idee intorno alla musica teoretica e pratica, in tedesco: ma egli non continuò l'intrapresa.

Klockenbring (Feder. Arnoldo), secretario della cancelleria di Hannover, dove pubblicò nel 1787, in sua lingua: Dissertazioni diverse in 8vo. Le seguenti sono relative alla musica: 1. Sullo stato della musica ne' paesi nuovamente scoverti nel mare del Sud, e particolarmente sulla differenza del sistema d'intervalli di que' popoli dal nostro; 2. Lettera d'un dilettante di musica su la questione: Se le giovani persone di buona famiglia debbono apprender la musica, e come? 3. Risposta d'una dama all'autore della precedente lettera. Il primo raccomanda la teoria dell'arte; la dama, per contrario, insiste sulla pratica.

Klotz, celebre fabbricante d'instromenti, era scolare di Steiner. I suoi violini, molto apprezzati, imitano così bene la costruzione di quelli di Steiner, ch'è quasi impossibile il distinguer gli uni dagli altri.

Koch (Arrigo-Cristiano), nato a Rudostaldt, fu musico di camera di quel principe, e maestro di concerto. Nel 1782, fece quivi imprimere Essai d'instruction pour l'art de la composition, 2 vol. in 8vo. Questo trattato è scritto con molto metodo e con chiarezza; il secondo volume è del 1787.

Koch (Cristoforo-Arrigo) nel 1802 pubblicò in Lipsia un Lexicon musicale, scritto in tedesco in 2 vol. in 8vo. Quest'opera puramente dogmatica ha ottenuto la stima dei teorici. L'autore ne ha dato un Compendio in un vol. in 8vo, Lipsia 1807.

Koenig (Giov. Ulrico), dopo aver terminati i suoi studj a Stuttgard e nelle università di Tubinga, e d'Heidelberga, diè le prime prove de' suoi sublimi talenti nella poesia; si rese quindi a Dresda, e conciliossi talmente il favore del re di Polonia, che lo fece consigliere di corte, e gli accordò ancora i titoli di nobiltà. Egli morì colà nel 1744. Amava molto la musica, e nel suo soggiorno in Hamburgo e a Dresda acquistato aveva delle cognizioni molto estese in quest'arte. A questa predilezione di Koenig per la musica dee la Germania due de' suoi più gran maestri, Hasse e Graun, ch'egli onorò di sua protezione. Nell'appendice delle opere di Besser vi ha di Koenig una pregevole dissertazione Sur la comparaison du rhythme dans la poesie et dans la musique.

Kolmann (A. F.), maestro di cappella di S. James a Londra, ha pubblicato nel 1809, a Offenbach un'opera in due lingue, inglese e tedesca, col titolo: A practical guide to thorough bass; cioè Guida pratica del basso generale, assai pregiata dagl'intendenti.

Kolz (Matteo), autore dell'Isagoge musicæ, ossia Introduzione alla musica. Prinz cita questo trattato fra le altre opere impresse, che a motivo della estrema lor rarità, ha egli stesso trascritto. Quest'autore è de' principj del secolo 17º.

Kozeluch (Leopoldo), maestro di cappella in Vienna, nato in Boemia nel 1753. Di nove anni fu mandato per fare i suoi studj a Praga, e vi apprese nello stesso tempo il cembalo, e 'l contrappunto. Nel 1771 fece i primi saggi de' suoi talenti musicali in età di 18 anni con scrivere de' balli per quel teatro, ch'ebbero gran successo, quindi venne a stabilirsi in Vienna. Kozeluch è uno de' più stimati compositori de' nostri giorni, e deesi convenire ch'egli merita la gran riputazione che si è acquistata. Distinguonsi le sue composizioni per il brio e le grazie dello stile, per la più nobile melodia unita all'armonia più pura e 'l più aggradevole ordine per rapporto al ritmo ed alla modulazione. Egli ha scritto moltissime opere per teatro sì italiane che francesi ed allemanne, per la più parte impresse: molte sonate e concerti per cembalo assai pregiati, e molta musica strumentale d'uno squisito gusto.

Krause (Crist. Godofredo), avvocato nel senato e ne' tribunali francesi in Berlino, era figlio di un maestro di musica nella Silesia, alle cui lezioni dovette egli la sua grande abilità nell'accompagnare col violino e col cembalo. Nel 1748, egli pubblicò in Berlino: Lettre sur la difference entre la musique italienne et françoise, in 8vo. Nel 1782 De la poésie et de la musique, in 8vo. Quest'opera è stimatissima. Pensées diverses sur la musique, e trovansi inseriti ne' tomi II, e III, della Critica di Marpurg. Egli è autore in oltre di buona musica sia vocale sia strumentale impressa.

Krause (Giuseppe), morto a Stockolm nel 1792, maestro di cappella del re di Svezia: era allievo dell'ab. Vogler. Giovane studiò con gran zelo le scienze in molte università dell'Allemagna; ma il suo pendio per la musica gliele fece abbandonare del tutto. Per perfezionarsi viaggiò per quattr'anni sino al 1787, in Inghilterra, in Italia e in Francia, ove i suoi talenti lo fecero apprezzare e stimar da per tutto. Egli compose l'eccellente musica della Didone, gl'intermezzi di Amfitrione, e la musica funebre per l'esequie e sepoltura di Gustavo III.

Krommer (Franc.), uno de' recenti compositori di musica stromentale che per lo studio delle divine carte di Haydn è più riuscito ad imitarne lo stile. Vi sono di lui impresse 50 opere consistenti in sonate, trio, quartetti ec. L'ultima è comparsa in Parigi nel 1805. Nelle di lui composizioni si trova dell'originalità ed una bella melodia; ma vi ha alle volte abuso di modulazioni, ed un poco di guazzabuglio armonico. Carpani lo dice uno de' scrittori dotti insieme e melodiosi. V. l'articolo di Haensel.

Kruger (Giov. Gottlieb). Nel magazzino musicale di Hamburgo del 1737, p. 363 si trova di lui una dissertazione intitolata: Anmerkungen etc., cioè: Note fisiche intorno ad alcuni soggetti relativi alla musica.

Kuhnau (Giov.), maestro di musica di S. Tommaso in Lipsia. Sin da' più teneri anni sviluppò i talenti che ricevuti avea dalla natura sì per le scienze, che per la musica. A Dresda la sua familiarità con la famiglia del maestro di cappella italiano Albrici oltre il vantaggio di studiare le costui composizioni da lui comunicategli, ebbe quello di apprender ben presto la lingua italiana, che unicamente parlavasi in quella casa. Il titolo di allievo d'Albrici fecegli gran fortuna in Lipsia, dove grandemente furono ammirate le sue composizioni. Kuhnau coltivò nello stesso tempo le matematiche, l'algebra, e le lingue greca ed ebrea in quell'università: tradusse quivi più opere dall'italiano e dal francese, e scrisse inoltre più opere sì teoriche che pratiche. Egli morì sulla medietà dello scorso secolo. Le sue opere sono: Dissert. de juribus circa musicos ecclesiasticos, in 4º, Il ciarlatano in musica, Lipsia, 1700, in 12º, Tractatus de monochordo seu musica antiqua ac hodierna etc., Introductio ad compositionem musicalem, e Disputatio de triade harmonicâ: oltre molte opere di pratica.