Za darmo

Il nome e la lingua

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Z serii: Romanica Helvetica #142
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Giamóss. Volpone, Destro. Anche per Bravazzone.

Giandéll. Noce smallata. Forse così detta dal rimaner pulita come una ghianda.

Gianfóter. Birbone, Furfante. Voce piemontese o francese.

Gianvalìd. Bacato, Malaticcio. Forse da Già invalido.

Giegg. Mingherlino, Tristanzuolo.

Gióga (o largo). Un frullo, Cosa da nulla.

Too men de bee di giogg! Mi dai un bel che!

Girón (andà). Andar gironi, ajoni. (Voce ital.)

Gnérgnera. Febbriciàttola.

Gnò, Sgiù gnò. Giù là, Giù colà.

Gora de tota. Ingordo, Ingordaccio.

Goróbia. Gran trivella fatta a C.

Grass marsc. Dicesi di campo o prato assai grasso. Questo aggettivo potrebbe forse dar ragione del chiamarsi Praa de marscida i prati fatti marcire od ingrassare dall’acqua.

Groll. Guascotto. Ris groll. Riso guascotto, malcotto.

I

Imbastì. Durare, Campare. Dicesi sia delle persone che delle cose.

Imbuzzò. Fiume gonfio, in piena.

Immanegò. A somm mal immanegò dro tal. Sono mal capitato col tale. Presa la similitudine dal manico mal acconcio al suo arnese.

Immatì, Immatiziass. Ammattire. Darsi soverchio pensiero di chichessia.

Immulò. Aver la luna a rovescio. Dicesi anche del tempo.

Temp immulò. Tempo torbido, fosco.

Imparmarós. Permaloso.

Impattàa. No las po ne dii ne impattàa. Non si può né vincerla né pattarla. (Voce ital.)

Impegò. Impegolato, Impelagato in un affare, in chechessia.

Impetoldò. Inzaccherato, Impilaccherato.

Inaquadìsc. Nome proprio di prato molto acquoso.

*Incalàss. Ardire, Osare. La spiegazione di questa voce nel Vocabolario [comasco] è sbagliata.15

Inforcàss o Fass ra forca. Farsi le corna, le fiche.

Ingurà. Darsi pensiero.

Nos n’ingurà de navott. Non si dà pensiero di nulla.

Iniquitò. Crucciato, Di mal umore.

Inizà. Metter mano a checchessia di mangereccio. Questa lessigrafia indica meglio l’etimologia latina initiare.

Injúria. Sopranome.

Dì di inguria. Dir de’ sopranomi.

Intascàss. Metter via roba di nascosto, Rubare.

Intestardìss. Incaponirsi.

Intorcià. Mestare.

Intorcià ’ra polenta. Mestar la polenta.

Intrelàss. Disdetta, Denunzia.

Da r’intrelàss. Dar la denunzia.

Intrevegnì. Ricattarsi. Falla intrevegnì. Far le vendette.

L

*Lagg scfiorò. Latte sfiorato o spannato.

Lampogg. Scede, Smorfie.

Lantorgn. Mene, e anche Pettegolezzi.

Leccard com’un scbir. Leccardo come uno sgherro.

Leccardìsgia. Leccornia, Companatico.

Lélor. Édera. È l’inguen dei Briantei.16

Linógg. Orecchie.

Tirà i linógg. Tirar le orecchie.

Lita. Melma vischiosa che producono le caciuole all’esterno.

Lorgna. Svogliataggine, Sonnolenza.

Lóssora. Lucerta, Lucértola.

Lúbia. Scintilla, Favilla di fuoco.

Luccià. Ustolare, Spirare. Quasi cacciar fuori le luci. È il Sussì dei Milanesi.17

Luch. Tizzo, Tizzone di fuoco.

Luchéra. Sguardo bieco.

Vardà cont ona luchéra. Guardar a straccia-sacco, in cagnesco.

Lugànega, Luganegon. Fuseràgnolo, Uomo grande della persona e assai magro, Spilungone.

M

Macciavàcca. Pacchione, Pappone.

Maciavélega. Destrezza, Accortezza in checchessia.

Mài. Maciulla, Gramola della canapa.

Maistrànn. Artigiano o Lavorante che ritorna in patria dopo la stagione dei lavori.

Majó (o stretto). Maggiore.

*Mal-Canton. Nome proprio di una parte del distretto di Lugano verso il fiume Tresa.

Mangia pan a tradiment. Mangia a ufo. Mangiapani disse il ThouarThouarPietro.18

Mangiuga. Mangime delle bestie.

Manigóldo. Bravaccio. Anche per Destro, Spertissimo.

Maran. Marrano, mariuólo. (Voce ital.)

Marciaparzità. Modo di comportarsi, di trattare.

Insegnà or marciaparzità. Insegnare il modo di contenersi.

Maréla. È il giuoco della Naza de’ milanesi. Marela dal bastone che è chiamato marell.19

Margnacch. Damo, Ganzo.

Maséta (e stretto). Furbetta, Scaltrina. Dicesi di femmina soltanto.

Matesgià. Far cose da pazzo, da stravagante. Dicesi anche del tempo.

Or temp o voo matesgiaa. Il tempo vuol far rotta.

Mazaj. Nappe, Fiocchi.

Menestrà sgiù. Battere, Dar Busse. Forse da Ministrare.

Móciora. Pietra o ciottolo piuttosto grosso e arrotondato.

Mœumoéla. Berlicche, parlandosi a ragazzi.

Molestà. Molestare, Recar molestie agli altrui possessi.

Moltiscion. Tempellone, Lumacone.

Monscignò. Mantrugiato, Ammosciato.

Morévra. Amorevole. Cosa singolare! È sempre detto soltanto di bestie domestiche.

Mort dra famm, Mort in pee. Spiantato, Tritone.

Mósa de corp (l’ó di Mosa stretto). Diarrèa. Mossa di corpo mi par locuzione assai decente e da potersi usare con proprietà nelle culte scritture.

Mosìna. Furbetto, Gognolino.

Mostra o Mostra de ralói. Orologio. È un franzesismo.

Mostra, Mostro. Mostro. Detto per improperio a persona in significato di Briccone.

Muffa. Musco de’ boschi. È la teppa dei Briantei.20

Musciàtt. Cappello sformato e sucido.

Muso. Spero, Pratico. Che muso! Com’è perito!

N

Nassa. Nassa. La nassa, almeno quella che si usa nella Tresa, è ben diversa dal Bertovello. Essa è composta di assi a guisa di cassetta, assai bassa e coperta di regoletti messi a certa distanza, perché vi possano entrare i pesci Balbi in tempo d’inverno. La si mette nel fiume in novembre e si estrae in marzo. (Voce lat.)

Navett e talvolta anche Barchett. Piccola barca per traghettare sul fiume Tresa.

*Negg. Nome proprio di un paesello a poca distanza dal lago di Lugano, posto su di un colle.

Ninìs. Cincia uccello. Per metafora Ragazzo mingherlino.

Novella: Nome proprio delle piante giovani di castagno.

Nudrigà. Governare.

Nudrigà or vin. Governare il vino.

Nulaténent. Chi non ha possessi stabili.

O

Obiàda, Obiàdega. Cialda, Cialdone. Forse da oblata.

Oràdega. Bruscolo di cenere, Scintilla spenta, Bussolo di neve. Così detta perché trasportata dall’aura, cioè dall’aria.

Ordenà. Castrare. Lo stesso che Cresctà.

Ordéna. Nel proverbio: Chi lavora e non ordéna mal i disgna e pensg i scena. E significa: Non basta il lavoro, ma richiedesi la cura del prodotto.

P

Pàbi. Panico selvatico. La mejàna de’ Briantei.21

Padélott. Padellotto. È di forma rotonda e non ovale, è la casseruóla.

Palìna. Bosco di palìne, Castagneto.

Panilóra (o largo). Lucciola. Insetto che manda luce di notte.

Panpognà, o Pampognà. Dondolare, Tentennare.

Paràda. Pasta fritta con butiro od olio.

Parcossa. Patéma d’animo, Gran dispiacere.

Parent de quell. Nella frase: Avegh de fa parent de quell. Aver di che far fronte a tutti i bisogni occorribili.

Pasiàss. Calmarsi, Rapaciarsi.

Pasiàss via. Appisolarsi un pochetto. Dicesi di ammalato.

Patojàs. Inzaccherarsi, Impilaccherarsi, lo stesso che impatojass.22

Patusc. Pezze, Pezze bianche. I pattej de’ Milanesi.23

Peganón. Uva cerviera.

Pelœutt. Braccianti delle valli del Piemonte in vicinanza del Lago Maggiore, che vengono a segar fieno e abbatacchiar noci e castagni.

*Pennato (in). Parmi che in qusto luogo pennato valga Falcetto e non Stiletto.

Peschéra. Specie di Guéa sul fiume Tresa, ma assai diversa da quelle dell’Adda. Essa ha otto cosi dette Bocche, cioè Sbocchi, ai quali si pongono otto vangajuóle, e l’acqua vi precipita dentro le anguille che si lasciano trascinar dalla corrente. Quelle dell’Adda hanno un solo Guadóne, il quale si rimane tutto immerso nell’acqua.

Pesct. Panico brillato.

Menestra de pesct. Minestra di panico.

Petèra (il secondo è assai largo). Gran paura. Lo stesso che struffia. V.

Petógia. Vagolona. Dicesi solo di femina.

Petóld. Ciarpe, Carabattole. Lo stesso che Berold.

Pett de lufv. Peto di lupo. Vescica polverosa de’ boschi. (Voce ital.)

Pevrèe (ultimi è larghi). Uomo pingue e assai panciuto. La voce suona Pecorajo.

 

Piciórla. Vinello, Acquerello.

Piocà. Pigolare de’ fanciulli, Piagnucolare con lamenti.

Piœgéta. Pioggetta, Pioggerella minuta.

Pirlà. Dar nel mal umore, Batter mattana.

Pirleràtt. Pipistrello. Da pirlà, girare, e ratt, perché mezzo topo.

Pirlèta. Fastidioso, Fantastico.

Pisct. Pazzo, o Stravagante.

Pisctà. Commetter stranezze, stravaganze.

Pita o Piton. Bevone, Gran bevitore.

Piton. Dicesi a chi sta accovacciato al fuoco o in letto.

Pitt. Nella frase Curà tugg i pitt. Curare tutti i peti, tutte le inezie.

Pizzàcor. Cianciagruscole, Cose da nulla.

Placard o Placàri. Precario, Scritta di obligo precario.

PϜsc. Infingardo, Tentennone.

Pœusct. Posto, e anche Fermezza.

No avè pœusct. Non aver stabilità, fermezza, posto stabile.

Porcarìa menudra. Imprecazione o improperio, detto a’ ragazzi fastidiosi o insolenti.

Poregà. Brancicare.

Poregon de fegn. Una bracciata di fieno.

Porétt. Specie di castagne grosse assai schiacciate.

Porscelént. Sucido.

Potéla. Femina leziosa, anche per seccatura.

Potelàda o Potifiàda. Leziosaggine, Smanceria.

Prezzett. Precetto, Libello.

Prona. Asino, Somaro. Detto per ischerzo.

Q

Quagétt (e stretto). Scriatello. È voce alquanto ingiuriosa.

R

Ràbia. Corrente impetuosa di fiume. L’Adda allo sbocco del lago di Olginate, correndo precipitosa per formare poi il lago di Brivio, è detta La Rabia o In Rabia.

Rancà. Estirpare, Sradicar piante.

Rangià. Acconciare checchessia.

Rangià come va. Acconciar per le feste. Dal francese Ranger.

Rasarótt. mucchio di fieno, di strame, di paglia.

Rébes. Screato, Mingherlino. Dicesi di fanciullo.

Redótt. Raddotto. Adunanza di terrieri, a differenza dell’Adunanza Communale, che è detta Assembléa.

Redrizz (). Rifar le stanze. È il Dà órden de’ Milanesi.24

Reficià. Riaffittare, Subaffittare.

Refüs. Rifessi, o Régoli di legno che si mettono una mezz’oncia staccati l’un dall’altro sul Vall (Pigliacqua) della Peschera, quando le acque della Tresa sono molto cresciute; e ciò per poter pescare le anguille.

Regozz. Radici di piante di qualsiasi altro fusto.

Regozzà. Sradicare, Estirpare.

Rémor. Cigne.

Repàr. Tura fatta ad un torrente per estrar acqua. Questi repàr su la Tresa sono detti Cius.

Rescióss. Udoo de rescioss. Odore di chiuso.

Resctelétt. Attaccapanni, Arnese da attaccar panni.

Resentà su. Far del resto, Far repulisti.

Resmúj. Rimasugli.

Restobià. Ristoppiare. Cavar le stoppie di segale o di frumento di mezzo al panico.

Rimbomb. Rimbombo, Suono ripercosso.

Rinà. Scoscendere. Lo credo derivato da Ruere.

Ripìscen. Specie di castagne piccole, alquanto primaticce e saporite.

Riscta (in). Rista è pur detto nel Canton Ticino il fior della canapa preparato per essere filato.

Risirì. Diradare.

Risirì or panigh, or carlon. Diradare il panico, il melicone.

Rizolin. Giovinetta assai in gala.

Rodegh. Seccatore, Importuno.

Rol (in). Nel Canton Ticino ho sempre udito chiamare questo ruinoso gioco Rolina. Fu abolito con legge del 1830.

Rona. Bruco grosso e di color verde.

Rosignœu. pettirosso. È il Picètt dei Milanesi.25

Roversón. Manrovescio.

Roverson d’aqua. Rovescio, Acquazzone. (Voce ital.)

Rozzà, o Tirà or rozz. Lavorare di mazza e stanga

Rugón. Abborracciatore.

Ruménta. materie ghiajose che traggon seco i fiumi ed i torrenti nelle piene.

Ruzzón. Andà a ruzzon. Cader ruzzolone, rotolando.

S

Saltài. Locusta, Grillo verde. È il saltamartin dei Milanesi.26

Sambajón. Zabaglione casalingo. È fatto di farina di castagne e vino cotti insieme.

Sampignà. Soppedare? Se abbiamo il soppedàneo, perché non si potrebbe usare anche il verbo?

Sanà. Castrare. È lo stesso che Cresctà. V.

Sapàda. Fa ona sapàda. Commettere un marrone, un grosso fallo.

Sbalz. Precipizio, Dirupo.

Sbefard. Beffardo, Derisore.

Sbeludrì. Piangere dirottamente.

Sbogà. Dicesi degli uccelletti che lasciano il nido.

Sbogadell. Uccello che da poco ha lasciato il nido.

Sbozarado, Sbozaradazzo. Cattivello, Malandrino. Dicesi per lo più di ragazzo.

Sbrodolent. Sucido.

Sbrojentà. Sboglientare, Boglientare.

Scàbia. Vino. Scabià. Bere, nel parlar janadattico.

Scadenà. Scatenare, Trascinar catene o altri ferri con molto fracassio.

Scadenascià. Dimenar catenacci.

Scaff. Cassetta del cassettone. Scaffa presso i Romagnoli è una specie di borsa.27

Scalfègna. Tigliosa. Dicesi della carne.

Scalvà. È detto principalmente delle viti.

Scalvà ra vigna. Potar le viti. Far calve le viti.

Scaréla. Mattarello da mestar la polenda.

Scarétt o scavarett. Scaléo, Scala a tre piedi.

Scargnévra. Schernitore, Derisore.

Scargnì. Schernire, Deridere.

Scaron de vèrs (e stretto). Torso. È il fiston dei Milanesi.28

Scarpuscion, o Scarpusciada. Inciampata. Questa lessigrafia indica che l’intoppo avviene alle scarpe e quindi ai piedi.

Sciavatton. Scorrazzone. Non però in cattivo senso.

Scibéga (e largo). Tristanzuolo, Mingherlino.

Sciegò. Anche per Bacato, Malescio.

*Scieng, o Sciens. È così detto il passo più scosceso e dirupato della Spluga, poco al di sopra di Campo-Dolcino, cioè alla Cascata di Pianazza.

Scieràch. Vederci. È lo stesso che Sborgnach.

Sciórgna. Vacca piccola e macilenta. Lo stesso che Bisciorgna.

Sciwee de stramm. Gerla grande ad uso di portar strame.

Scodadòo. Chi fa il mestiere di abbacchiar noci e castagne.

Scœui. Scoglio.

sconfondes. Ostinarsi nel difender la propria sentenza.

Sconsegnà. Sconficcare, Disfare i congegni di checchessia.

Scorobiò. Oeuv scorobiò. Uovo sterile, evanido.

Segadóo. Bracciante che sega il fieno.

Segrì. Bestemmiare, Dar nelle furie.

Selva de palìna. Bosco di paline.

Serúda. La seruda è quella specie di siéro che si forma al di sopra della crema nei grandi calori d’estate e specialmente quando vi è temporale.

Serviziént. Serviziato, Compiacente.

Sfodacà. Rovistare, Trar sossopra attrezzi.

Sgalesgià. Far il gallo, Far il bravo. Dicesi per lo più di giovinetto.

Sgarà. Biscazzare. Gettar via giuocando.

Sgarabóta. Uccello ultimo della nidiata. È il crott de’ Briantei.29

Sgarmàssa. Donna vecchia brutta e piena di grinze.

Sgarúzzol. Poderucci di poco valore e mal tenuti.

Sgarzà. Levar gli occhi, o le gemme alle viti. Quasi Sgarzolà, Tœu via i garzœu.

Sgavezz. Giovine scapestrato, Scapato.

Sgià. Géa delle castagne, Pelúja.

Sgiarmój. Germoglio delle frutta.

Sgiemm. Gemme, Occhi delle piante.

Sgiemón. Fringuello marino. È così chiamato perché si pasce delle gemme, ossia degli occhi delle piante.

Sgierà i cornagg. Gelar le cornacchie. Dicesi scherzando a chi affetta gran freddo, ai freddolosi.

Sgiozzà via. Gettar via, e anche Trascinar via.

Sgnuccà. Tragh fœura or gnucch dra testa. Cavar del capo i capricci, anche Acconciar per le feste.

Sgorbià. Uccidere, Ammazzare.

Slambróza. minestra brodosa, mal condita e poco salata.

Slinogiàda. Tirata d’orecchie.

Slisigon. Svignatore. Che se la batte senza dir nulla.

Smalvezzò. Giovinetto malizioso e tristo. Smalvezzàda dicesi di femina.

Smelonà. Tagliar i capelli.

Smœujà. Metter in molle. La prima sciaquatura dei panni sucidi, non nel ranno, ma in acqua corrente.

*Smorbò. Ristucco. Stuff smorbò. Più che ristucco.

Sœugn-mort. Mort dro sœugn. Lasagnone, Zugo, Fantoccio.

Sonii. majale piccolo. Detto per ischerzo.

Sonsgin. Buona lana, Buona spesa.

Sorcà. Fuggire. Fa sorcà. Far fuggire.

Sotùrnio. Sornione. Tempo soturnio. Tempo torbido.

Spadrìca. È lo strumento dello sbavicc nel Vocabolario [comasco].30

Spaj. Sbocciare. Rœusa spajda. Rosa sbocciata.

Spessor. Grossezza. Per lo più parlando di assi.

Quel ass o ga on onza de spessor. Quell’asse ha un’oncia di grossezza.

Spojà. Spogliare. Spojà or carlon. Scartocciare il grano turco.

Squelléra bissa. È la Tartaruga.

Sta su per su. Essere un fannullone, Darsi al buon tempo.

Stajà o Stejàd. Castagne verdi sgusciate e lessate.

Sterza (). Dà sterza. Governar le bestie. Dicesi anche per Dare ascolto, Dar retta.

Dam sterza donca. Dammi retta adunque.

Stœura. Stuoja, Graticcio pei bachi da seta.

Stondéra (e stretto). Gironzare.

Andà a stondéra. Andar gironzando. Non in senso cattivo.

Stongià. Acconciare per le feste.

Straforzin. Cordicella assai sottile.

Stragià. Spargere, Gettar via che che sia.

Strenogià. Pernottare, Vegliar la notte intera.

Strinid. Gremito.

Pien strinid. Pieno gremito.

Strinzid. Sparutello, Allampanato.

Struffa (u toscano). Paura grave. Lo stesso che petéra.

Svalìna. Luogo scosceso. Questa lessigrafia indica meglio l’azione dello scoscendimento, quasi Svallare o Divallare.

Svergognò. Impudente, Sfrontato. (Senza vergogna)

T

Tananell o Tananin. Uomo piccino e tarchiato.

Tandarandàn. Tempellone.

Tapa busc. Fitto, Muci. È del parlar janadattico.

Tapell. Nel Luganese è nome riservato alle Scheggiuzze, e le Schiappe sono dette tapp.

Taporèll. Ragazzaccie. È detto soltanto di femine.

Tapóssa (o stretto). Parlantina

O gha ona tapossa!.. Egli ha una parlantina!..

Taramach. Specie di castagne alquanto primaticce e di eccellente qualità. Il teramàt del Vocabolario [comasco] mi pare voce sbagliata o storpiata. Almeno nel Luganese ho sempre udito chiamare codeste castagne col nome da me assegnato.31

Taréf. Bacato, Malescio. Forse dall’ebreo Tarafche, il quale suonerebbe Carne straziata.

Tasbarbàss. Tasso barbasso. È il taxus bacatus dei Dottori.

Tassél. Roccia che si sfrantuma o si sfalda di leggieri.

Tavela (in). È uno sbaglio il derivare la sua etimologia da Tégula. Né vale l’esempio citato de’ ss. Padri. I fornaciaj le dicono indistintamente ora Tavelle, ora Pianelle. Inoltre sono diverse le Tavelle dalle Tegole, sì per la forma, e sì per l’uso a cui sono destinate. Le Tavelle sono piane e servono per gli ammattonati. le Tegole sono di forma concava, più larghe da un’estremità che dall’altra, e servono a coprire o ripararci dalle acque.

 

Tavolin. Vegnì o Andà a tavolin. Venire ai conti, alle strette.

Tera. Terra. Paesello che non fa Commune da sé.

Teramm. Crema. Così è detta nei dintorni di Lugano.

Teriér (e stretto). Terriero, Terrazzano. Abitante di una terra.

Termen. Vess ar termen. Dicesi di una vacca che sta per avere il vitello.

Testàa. Testata di un campo.

*Testàtich (in). Posso asserire a tutta fidanza che nel Canton Ticino non si è mai pagato dai cittadini o nativi alcun testatico. L’egregio autore del Vocabolario [comasco] o è stato mal informato, o ha scambiato il Testatico col Forestieratico.

Timinéla. Polenda assai tenera o altro, ecc.

Tippetapp. Strumento che si suol suonare nel triduo della morte del Signore. È composto di una assicella con più martelletti di legno, quindi diverso dalla ghirighera.

*Tisìn (in). Cal. Sion pioggia. Sion città del Vallese bagnata dal fiume rodano.

Tizzón. Fuggifatica, Fannullone.

Toéula. Bussa, Botta, Colpo.

Toéuten. Gaglioffo, Gonzo.

Tofìgg. Uomo leggero, Fraschetta.

Togg. Carabattole. È lo stesso che berold. V.

Tógia. Vagolona. Lo stesso che petogia. V.

Toma. Cacio montanino. Formaggio d’infima qualità che si fabbrica sui monti vicini detti Arp.

Topi. Castagne molto piccole e serotine.

Topiett. Castagne in genere, nel parlar in gergo.

Tosà. Tondere. Dicesi del tagliare i capelli come del tondere le pecore.

Toscàna. Fa toscana, Stare allegramente, Fare una buona corpacciata. Dicesi anche in senso di Fare assai bene i suoi negozj.

Tra or vin. Andà a tra or vin. Andare a cavare il vino.

Tra or vasell. E dicesi anche buttà. Gettar vino la botte.

Tràsa. È così detto quel lasciar ire le bestie bocine non solo nei prati, ma anche nei campi e seminati di ogni proprietario dopo S. Michele. La credo voce derivata dal guasto che recano le bestie ai culti, onde in quasi tutti i Communi venne abolita siffatta costumanza.

Trastulàss via. Lavoracchiare un poco per passatempo.

*Travaglia (in Val). La Val Travaglia non è nel Canton Ticino, ma sì nella Provincia di Como in vicinanza del Lago Maggiore tra Luino e Angéra.

Trebatt. Gemere. I copp trebatten. Le tegole gemono, cioè lasciano passar l’acqua.

Trega. Tregua, Dimora. (Voce ital.)

Fagg poca trega. Ha fatto poca dimora.

Tresch. Correggiato.

Trevacón. Canale scaricatojo che attraversa un altro canale sottoposto.

Tribùs santús. In on tribús santús. In un attimo, In un momento.

Tripéé. Scaléo. Lo stesso che scarett. V.

Tróbia. Torbido. Dicesi dell’acqua come del tempo.

Troll. Tùrgido. Dicesi per lo più di ortaggi. Il suo contrario è Vizzo, Appassito.

U

Usc-Andà. Andà ai usc. Andare accattando il tozzo.

Uscma. Avegh uscma dree a vun. Avere sospetti intorno ad una persona.

V

Vajàna. Giubba lunga e all’antica, così detta per ischerzo.

Valègg. Rio, Riale nel Mal-Cantone.

Valegiœu. Rigàgnolo, Piccolo rio.

Vall dra Peschéra. Quel graticolato di regoli su cui scorre e passa l’acqua, ma non le anguille.

Vegnémen a vuna. Veniamo ai conti, alle strette.

Vegnì fastidi. Svenire, Venir deliquio.

Verdoraca. Bota. Rana bambina. È detta verdoraca perché di color verde.

Vers (). Dà vers ai besti. Governar le bestie. Lo stesso che Dà sterza. V.

Verterell. Bertovello.

Viadamènt. Diviatamente.

Desgaget viadamènt. Sbrigati presto.

*Vialà Vialà. Così, così.

Come vala? Vialà Vialà. Così, così, cioè, né ben né male.

Vialà. Avviare.

Vialà or discnà, ra scena. Avviare il desinare, la cena.

Viganàl. Se non mi tradisce la memoria, nel Luganese viganal è detto per Forestieratico.

Pagà or viganal. Pagare il forestieratico.

Vin rizzent. Vino aspro.

Viriséll. Smemorato, Dolce di sale.

Visca là or fœugh. Riaccendere, Ridestare il fuoco.

Visinanza. Assembléa. È voce antica e quasi dimessa. Era in uso nel Canton Ticino sotto i così detti capitani di giustizia, cioè quando i quattro baliaggi erano sudditi dei Cantoni montani di Unterwalden, Uri e Schwitz.

Z

Zabadaa. Mal zabadaa. Abborracciato, Mal fatto.

Zacorlà. Altercare, Contendere.

Zafa (in). Nel Luganese è detta [Z]afa la bocca del lupo, del cane o d’altra bestia. Dicesi anche per gran taglio fatto nella persona. I Toscani la direbbero Tana.

Zagœutt. Zaccherone.

Zébra. Secchio con cerchi e manico di legno, alquanto più largo di una secchia, largo in base e stretto in alto.

Zebrée. Fabbricatore di zebra.

Ziff e zaff. Ziffe e zaffe. Suono imitativo che si fa nello schiaffeggiare uno. Dicesi anche per troncar checchesia col pennato.

Zinzorlin. Giovine molto attillata e che si pavoneggia assai.

Zirò dru fregg. Stecchito dal freddo.

Zota. Luogo alquanto avvallato. Zota dicesi di prato o campo avvallato; e crœus o crósa, di bosco o luogo inculto.

Zuffà su. Arraffar di nascosto.

Zúrlo. Vernice delle stoviglie.