Calore

Tekst
Z serii: Legami Di Sangue #4
0
Recenzje
Przeczytaj fragment
Oznacz jako przeczytane
Czcionka:Mniejsze АаWiększe Aa

Kane strinse le spalle “Perché voglio farlo.”

Tabatha lo fissò “E perché vuoi farlo?”

Kane inclinò la testa. “Perché un vampiro fa qualcosa?”

Tabatha aprì la bocca, la chiuse e poi la riaprì, incapace di formulare una risposta.

“Perché vuole farlo.” rispose Kane al posto suo.

Tabatha sospirò “Ascolta, se non vuoi dirmi la verità, non posso costringerti. Ma se saremo amici, dobbiamo pur dirci qualcosa di vero.”

Le sopracciglia di Kane si inarcarono e lui sorrise “Ah, allora stiamo giocando a ‘obbligo o verità’, adesso?”

Tabatha arrossì ricordando le poche volte in cui aveva giocato a quel gioco mentre era al liceo...a proposito di situazioni imbarazzanti. “Senza obbligo e tu risponderai per primo.” sussurrò lei.

Kane annuì “D’accordo. Dato che sono io lo stalker, giocheremo secondo le tue regole.”

Tabatha sentì un brivido alla sua facile ammissione che la stava stalkerando. “Perché non ti piace Kriss? Lui non me lo dirà.”

“Perché tu non gli appartieni.” rispose Kane un po’ troppo in fretta.

“Che risposta è?” chiese Tabatha.

“Tocca a me.” sottolineò Kane.

Tabatha brontolò “Bene.” poi si tese, non sapendo cosa aspettarsi.

“Ti piacciono i cani?”

Tabatha sbatté le palpebre. Quella domanda riguardava l’ultima cosa che si sarebbe aspettata. Si rilassò, poi sorrise con piacere “Li amo. Quando ero piccola avevamo un piccolo cucciolo di Yorkshire, ma scappò via. Non mi sono mai veramente ripresa... A volte mi manca ancora.”

Kane ricambiò con un sorriso lento, mentre i loro occhi si incrociavano. “Dovresti incontrare il mio Yorkshire qualche volta...si chiama Scrappy.”

Tabatha sentì brividi gelidi attraversarla e saltò letteralmente dal divano quando il telefono squillò. Alzandosi, si precipitò a rispondere, sperando che fosse una telefonata di Kriss. Afferrandolo, si voltò per guardare Kane, ma lui se n’era andato senza lasciare traccia che fosse mai stato lì.

Scrutò rapidamente la sua camera da letto, ma non trovò nulla. Con un sospiro, Tabatha premette il telefono all’orecchio. “Pronto?” fece una smorfia quando udì la voce di Jason.

“Che ti è successo? Sparisci e non chiami per dirmi il perché?” Jason camminava avanti e indietro. “Dannazione Tabby, mi hai fatto preoccupare.”

Tabatha sorrise nel ricevitore. In qualche modo essere sgridata da Jason la fece sentire un po’ più normale. Fece rapidamente i conti nella sua testa mentre iniziava a spiegargli cosa era successo, senza dargli alcun dettaglio di qualcosa che avesse a che fare con il paranormale.

Kane spostò un po’ i rami del cespuglio mentre vedeva Tabatha rilassarsi per la prima volta da quando Trevor l’aveva portata a casa. Le sue labbra accennarono ad un sorriso, sentendola dire la verità a chiunque fosse al telefono e mentire spudoratamente allo stesso tempo. Il suo sorriso svanì e la sua espressione si trasformò in desiderio. Cosa avrebbe dato per ricevere il suo sorriso con tanta facilità. Allontanandosi dalla finestra, sapeva che era giunto il momento di andare...sentiva Kriss avvicinarsi.

“Aspetta un attimo, Jason.” Tabatha aggrottò la fronte, avendo la strana sensazione di essere osservata. Girando la testa verso la finestra, si bloccò vedendo Kriss lì a guardarla. “Jason, ti chiamo domani, okay?” Si voltò e riagganciò, ma quando guardò di nuovo Kriss era sparito.

Capitolo 3

La signora Tully scosse la testa mentre usciva dalla stanza di Micah e chiuse la porta dietro di sé, prima di rivolgersi verso la folla riunita nel corridoio. “Sta bene...dorme ancora, ma sta bene.”

“Allora si riprenderà completamente?” chiese Quinn scettico.

La signora Tully si mise tra loro e la porta. “Voglio dire, sembra che si sia già ripreso. Non ha neanche un graffio.” Lei fece un passo avanti e allargò le braccia come una barriera quando alcuni di loro cercarono di superarla per andare a vedere di persona.

“No.” disse lei con fermezza. “Per ora non voglio che venga disturbato. È in un sonno profondo e questo può essere parte di ciò che sta accelerando la sua guarigione. Se lo svegliate prima che lo faccia da solo, potreste interrompere qualsiasi incantesimo che sia stato usato su di lui.”

“Incantesimo?” chiese Jewel confusa. Stava iniziando a capire cosa significasse ‘Imparare qualcosa di nuovo ogni giorno’.

“Incantesimo o miracolo...sono la stessa cosa, per quanto mi riguarda.” La signora Tully sorrise alla nuova arrivata nella famiglia dei puma.

“Già guarito?” disse Steven con incredulità, poi alzò di un paio di centimetri il braccio che era ancora fasciato e lo indicò “Questo mi fa male come l’inferno e non accenna ancora a guarire.”

“Non è il momento di essere invidioso della buona sorte di tuo fratello.” La signora Tully indicò la stanza di Steven. “Forse se avessi ascoltato il tuo medico e fossi rimasto a letto, guarirebbe più velocemente.”

Steven si voltò e guardò Jewel. “Letto...suona bene.”

Gli occhi di Jewel si spalancarono e arrossì in tutte le sfumature di rosso, facendo sorridere Steven.

La signora Tully scosse la testa verso i piccioncini, sapendo che l’amore era una delle migliori cure miracolose a disposizione. Sarebbe stato bene entro un paio di giorni...esausto ma in buone condizioni.

“Farò in modo che non venga disturbato.” aggiunse Quinn mentre guardava con ardore verso la sua camera da letto, dove aveva lasciato Kat a dormire.

“Vale anche per te.” la signora Tully lo spinse via.

Per fortuna sarebbero passate diverse ore prima che uno dei fratelli si facesse di nuovo vivo. Lei si chiese in silenzio chi fosse l’angelo custode di Micah e dove potrebbe trovarne uno. Quando il corridoio fu vuoto, diede ancora un’occhiata alla porta di Micah prima di uscire dal club.

*****

Alicia sentì la mano di lui sulla sua spalla, accarezzando la sua pelle nuda, e si girò verso di lui vedendo lo sguardo riscaldato negli occhi ametista di Damon mentre la toccava. Era completamente vestito...tutto di nero. I suoi capelli erano spettinati e non erano mai sembrati così sexy. Lei allungò la mano e passò le dita tra le ciocche scure. Le labbra di lui seguirono l’azione, baciando la zona vulnerabile del suo polso e sorridendo in modo diabolico, lasciandole intravedere le proprie zanne.

Lei inspirò profondamente e si allontanò da lui...solo per essere catturata nell’abbraccio di Michael. Mentre le sue labbra si aprirono con sorpresa, Michael si chinò per un bacio passionale, rubandole quel po’ di respiro che le restava. Le mani di lui erano bloccate con le sue, mentre lui la spingeva sul materasso morbido e si muoveva su di lei, facendo l’amore con lei in un bacio profondo.

Lei sentì una mano calda sulla coscia...che scivolava lentamente sotto la maglietta lunga. Sapeva che non era Michael perché le loro mani erano intrecciate. Quando Michael la liberò dal bacio e tracciò un sentiero fino al collo, lei girò il viso per trovare Damon ancora lì...a guardarli con quegli occhi inquietanti, toccandola così intimamente come se Michael non fosse un problema.

Mentre le dita di Damon si avvicinavano al suo nucleo pulsante, anche la passione di Michael aumentò, facendo sussultare Alicia sotto di lui nello stesso momento in cui si contorceva verso Damon...desiderando che lui raggiungesse il suo obiettivo. Proprio mentre le dita di Damon sfioravano la sua intimità con il loro tocco delicato, Michael le alitò il proprio respiro caldo nell’orecchio e Alicia sentì la rapida spirale di spasmi formicolanti nelle parti basse mentre veniva.

Sedendosi di scatto sul letto, sbatté le palpebre vedendo la sagoma di qualcuno che guardava dalla porta a vetri del balcone. Quando la sua vista si schiarì, l’immagine scomparve. Rimase lì seduta per un attimo, cercando di riprendere il fiato dopo il sogno, mentre fissava il sole che ora era piuttosto alto nel cielo.

Avvolgendo le braccia intorno a sé, Alicia notò quanto fosse calda la sua pelle, e il modo in cui sentiva la coperta mentre scorreva con i suoi movimenti. Sembrava una carezza sulla sua pelle eccessivamente sensibile e lei ebbe un improvviso flashback del sogno, scivolando rapidamente fuori dalla coperte e stando in piedi accanto al letto.

Guardò la coperta innocente come se essa fosse posseduta, e poi provò a ragionare. Magari si sbagliava sull’essere in calore e aveva solo un po’ di febbre per le ferite che aveva subito l’altra notte dietro al Moon Dance, causandole così il sogno erotico. Si soffiò la frangetta dagli occhi desiderando che fosse più facile mentire a se stessa. Ad ogni modo, in questo momento non importava perché non aveva tempo per affrontare la cosa.

Guardò di nuovo verso il balcone, chiedendosi come avesse fatto a dormire fino a tardi quando non aveva ancora visto Micah. Afferrando alcuni vestiti dalla valigia sgattaiolò fuori dalla sua stanza, pregando di non incontrare nessuno mentre attraversava il corridoio verso l’enorme bagno che aveva trovato la scorsa notte.

*****

Micah aprì gli occhi come se avesse dormito per anni. Il suo primo istinto fu quello di non muoversi, sapendo che avrebbe provato dolore se lo avesse fatto, ma il ricordo della sera prima gli diede una scossa e, prima che potesse fermarsi, era seduto. Guardandosi intorno nella stanza, lo sguardo si fermò sulla propria immagine riflessa allo specchio. Le bende erano sparite...e anche il dolore.

 

Scivolando giù dal letto, Micah camminò verso lo specchio scrutando i propri occhi e si chiese se avesse le allucinazioni. Mentre abbassava la mano sul comò toccò una cornice, che dondolò e cadde. Con riflessi rapidi, la prese prima che potesse colpire il pavimento e se la portò agli occhi.

Guardò la ragazza dagli occhi azzurri. Non sorrideva, ma ciò non contaminava la sua bellezza. I suoi lunghi capelli biondi scendevano in onde astratte attorno alla sua espressione malinconica.

Poteva sentire gli altri nelle stanze vicine, ma c’era solo una persona che desiderava vedere... Alicia. E lei era da Michael. Non capiva come facesse a saperlo, ma lo sapeva. Michael era il motivo per cui nessuno ricordava che lei era alla villa la scorsa notte.

Rimettendo la foto sul mobile, Micah si vestì in silenzio e aprì la finestra. Atterrando sul terreno duro, sentì i propri muscoli assorbire l’impatto con facilità e si fermò, chiedendosi come fosse possibile che ora si sentisse meglio di quanto si fosse sentito prima di essere gettato nella piccola camera di tortura di Anthony. Sapendo che presto lo avrebbe scoperto, si diresse verso casa di Michael per assicurarsi che Alicia stesse bene.

*****

Michael aprì gli occhi, non vedendo nient’altro che il cielo azzurro e sbatté le palpebre. Si era addormentato di nuovo sul tetto della chiesa. Mettendosi a sedere, guardò la strada appena in tempo per vedere Micah avvicinarsi alla porta d’ingresso. Michael si bloccò. Il puma stava camminando con la grazia furtiva che la maggior parte dei mutanti poteva solo desiderare di possedere. Chiuse gli occhi e ringraziò qualunque dio lo ascoltasse, poi si accigliò quando udì una voce proprio dietro di sé.

“Lo spettacolo è lì...perché noi siamo qui?” chiese Kane con un sorriso.

*****

Damon s’infilò una camicia nera senza preoccuparsi di abbottonarla. Passandosi le dita tra i capelli, aprì la porta della sua camera da letto e si appoggiò al telaio per guardare il corridoio. Poteva sentire ogni rumore che lei stava facendo sotto gli spruzzi d’acqua, ma ciò non lo intrigava quanto i suoni che aveva emesso nel sonno poco prima. Si domandò se lei sapesse che i letti erano separati solo da un sottile strato di cemento.

Ringhiò per l’interruzione dei propri pensieri quando sentì bussare all’ingresso. Spingendosi via dalla porta, decise di sbarazzarsi dell’ospite indesiderato il più velocemente possibile. Non sarebbe stata la prima volta che avrebbe spaventato qualcuno che non voleva tra i piedi.

Aprendo la porta, Damon alzò un sopracciglio verso lo sconosciuto. “Sì?”

“Tu non sei Michael.” Micah si accigliò riconoscendo l’uomo che era con sua sorella la scorsa notte. Pensava che Michael vivesse da solo. Vedendo l’uomo lì, vestito a metà e con la porta aperta appena, Micah volle assicurarsi che il tizio non aveva appena lasciato lo stesso letto in cui dormiva sua sorella.

“Ok, neanche tu.” disse Damon con una voce impassibile.

Micah sentì la bestia dentro di sé che cercava di alzare la testa. “Dov’è Alicia?”

Il modo in cui l’uomo pronunciò il nome di Alicia fece capire a Damon chi avesse sulla porta di casa. La notte scorsa il volto del puma era gonfio, escoriato ed insanguinato...niente di simile al rivale a cui stava per sbattere la porta in faccia.

Damon guardò Micah da capo a piedi con uno sguardo critico, concludendo che non aveva bisogno di questo mal di testa. “È indisposta. Ripassa domani.” Cercò di chiudere la porta, ma l’uomo più grande fu più veloce di quanto si aspettasse ed entrò nel momento in cui la porta si chiuse.

“Sento il suo odore.” Micah grugnì, iniziando ad essere seccato. “Alicia!” gridò, quest’uomo gli piaceva sempre di meno. Sapeva che aveva preso parte al salvataggio la scorsa notte, ma non sarebbe andato molto lontano se non gli avesse detto dov’era Alicia.

Micah si avviò per le scale, ma improvvisamente Damon fu in piedi su uno dei gradini più in alto, a fissarlo. I loro occhi si incrociarono e Micah provò un momento di paura sgradita...fin quando la ragazza avvolta in un asciugamano non scese di corsa giù per le scale verso di lui.

Alicia aveva sentito Micah gridare il suo nome ed essendo così eccitata non perse tempo a vestirsi, ma afferrò solo l’asciugamani più vicino e volò seguendo la sua voce. Appena girò l’angolo, i suoi occhi si illuminarono quando lo vide lì in piedi, sembrando com’era sempre... …perfetto.

“Micah.” sussurrò lei, sul punto di piangere. All’inizio i suoi passi furono lenti, ma più si avvicinava, più rapidamente correva, fin quando non si lanciò impavida su di lui, facendo quasi cadere entrambi all’indietro sui gradini.

Damon si girò nel momento in cui vide gli occhi di Micah spalancarsi verso qualcosa dietro di lui. Era senza parole, nel vederla in piedi lì con l’asciugamani avvolto intorno…i suoi capelli bagnati con scintille di acqua che gocciolavano sul pavimento di legno. Incrociò le braccia sul petto e si appoggiò al muro mentre con lo sguardo seguì lei, che lo superò per correre dall’uomo che amava.

Damon abbassò la testa, facendo cadere la frangia per nascondere gli occhi. Il suo sguardo si trasformò in un bagliore quando lei avvolse le braccia attorno a Micah, dando un nuovo significato all’espressione ‘saltare addosso a un ragazzo’. Gli dei dovevano aver avuto pietà di lui quando lei non avvolse le gambe intorno alla vita dell’uomo...anche se l’immagine di quell’asciugamani che si sollevava sarebbe stata impagabile.

Micah avvolse le braccia intorno ad Alicia e la sollevò per un abbraccio da orso. Chiuse gli occhi e la tenne così per un attimo. La prima cosa che notò era che la sua pelle era più calda della propria. Premette il viso contro il suo collo, chiedendosi perché la sua temperatura fosse così alta.

Era solo un’altra cosa da rimproverare a Quinn. Era stato via solo due settimane e l’avevano fatta ammalare. Micah si accigliò, non ricordando che Alicia si fosse mai ammalata.

“Hai la febbre?” le chiese mentre la rimetteva in piedi. Lui sorrise, vedendo che era ancora più bassa di lui anche se era in piedi su un gradino più alto, ma poi gli occhi furono attirati dal marchio ancora in via di guarigione sul collo. Le scostò i capelli di lato per vedere meglio ma, prima di poter dire qualcosa, lei lo bloccò.

“Tu sei pazzo.” Alicia si asciugò le lacrime che annebbiavano la sua vista. “Ieri sera pensavo che stessi per morire...e adesso?” Si portò una mano sulla guancia con la mano, desiderando tanto dargli un bacio. “Com’è possibile che tu stia così bene?”

La porta d’ingresso si aprì e Micah guardò dietro di sé, vedendo Michael e un uomo dai capelli biondi che li fissavano.

Alicia si chiese se gli dei si stessero prendendo gioco di lei quando si ricordò proprio allora di essere più nuda che altro. I mutanti di solito non si preoccupavano di cose del genere come gli umani, ma poteva ancora sentire l’effetto persistente del sogno che aveva fatto solo pochi minuti primi.

Incrociando gli occhi di Michael vide il calore istantaneo nel suo sguardo, poi trattenne il fiato quando i suoi occhi si abbassarono sul suo seno.

Micah spostò sua sorella più in linea con il proprio corpo così da nasconderla a quegli uomini. In quel momento guardò su per le scale verso Damon. La sua visuale adesso era migliore. Con sua sorpresa, Damon non stava fissando Alicia. Invece, il suo sguardo arrabbiato era rivolto direttamente alle mani di Micah, che ancora la teneva.

Sentendo la minaccia silenziosa, l’oro brillò nelle pupille di Micah mentre si dilatavano. Aveva la sensazione di star osservando il responsabile del marchio di Alicia.

Kane notò che Michael era immobile e Damon stava per commettere un omicidio. Pensò rapidamente ad un modo per rompere il ghiaccio. “Alicia, tesoro...credo che tu abbia dimenticato qualcosa di importante al piano di sopra.” Le fece un sorrisetto.

“Io non vado da nessuna parte.” disse Micah tenendo gli occhi su Damon “Vai a vestirti, mentre io parlo con Michael.”

Alicia lo baciò rapidamente sulla guancia poi si voltò per correre su per le scale. Quasi saltò un gradino quando vide Damon a soli pochi centimetri da lei. La sua camicia era aperta e i pantaloni erano chiusi con la zip ma non abbottonati, scendendo pericolosamente sui fianchi. Sentì le guance infiammarsi ancora di più quando il sogno tornò come un pensiero osceno in una mente spensierata.

Lo sguardo di lui quando i loro occhi si incontrarono era oscuro e pericoloso...imbevuto di tensione sessuale. Sperava che fosse la propria immaginazione mentre sentiva quello sguardo seguirla fino al piano di sopra.

Micah non fu l’unico a vedere lo scambio di sguardi tra Alicia e Damon. Kane dovette dare a Michael una gomitata nella schiena prima che lui rivolgesse finalmente la propria attenzione all’uomo che scendeva dalle scale. Stringendo le mani al puma fece cenno verso il soggiorno “Sono sicuro che avrai delle domande.”

“Se non lo fa lui, lo faccio io.” annunciò Kane per peggiorare le cose. Prima si lamentava del sentire i pensieri di altre persone, ma erano momenti come questo a farne valere la pena.

La parte più divertente era che Damon non aveva idea che Micah e Alicia fossero fratelli... …anche se avrebbe dato credito a Damon per aver scoperto che lei aveva una cotta non proprio ‘da sorella’ per il suo ignaro fratello. Ma se il sogno che lei aveva avuto poco prima voleva dire qualcosa...non sarebbe stato difficile per Michael o Damon farle cambiare idea.

Michael sbatté le palpebre cercando di scacciare dalla propria mente l’immagine di Alicia in quell’asciugamani, in modo da potersi concentrare. Voleva dire le cose ovvie, prima di tutto. “Non mi aspettavo di vederti così presto giù dal letto.”

Kane sentì il battito accelerato di Michael e si meravigliò. Cercando di ascoltare i suoi pensieri, fu deluso nel trovare il silenzio assoluto. Wow, il suo piccolo Michael aveva dei segreti.

“Neanch’io.” Micah rispose onestamente, poi cambiò argomento “Pensavo che vivessi da solo.”

Kane roteò gli occhi quando sentì Michael sospirare di sollievo.

Al piano di sopra, Alicia corse nel bagno dove aveva lasciato i suoi vestiti. Aggrottò le sopracciglia per ciò che aveva scelto di indossare senza pensarci, decise che non andava abbastanza bene. Micah aveva detto che non sarebbe andato da nessuna parte e si fidava di lui, quindi tornò nella sua stanza per trovare qualcosa di più bello. Si affrettò ad asciugarsi i capelli e anche ad aggiungere un filo di trucco prima che fosse soddisfatta.

Si guardò nello specchio vedendo che le guance erano ancora rosse e gli occhi erano eccessivamente brillanti. Agitando la mano come per cancellare i fatti, si convinse che era solo perché era felice che suo fratello fosse tornato e fosse in qualche modo illeso.

“Sarà meglio che sia così.” borbottò Alicia tra sé, cercando di ritrattare la sua prima diagnosi. L’ultima cosa di cui aveva bisogno adesso era trovarsi in una casa piena di uomini attraenti ed essere in calore. Non accadeva spesso, ma se una femmina mutante andava in calore senza un compagno, allora la donna aveva due scelte...isolarsi e soffrire per tutta la durata, o avere rapporti sessuali finché non fosse passato. O almeno era quello che le ragazze in collegio le avevano detto.

“In entrambi i casi...” Alicia alzò un sopracciglio verso il proprio riflesso. “…lasciare questa casa sarà un bene per tutti.”

Sistemando di nuovo tutte le sue cose in valigia, Alicia pensò che avrebbe potuto portarla al piano di sotto quando se ne sarebbe andata con suo fratello. Le sarebbe mancata la libertà, ma sorrise dolcemente sapendo che sarebbe stata di nuovo con Micah. Ancora persa nei propri pensieri, lasciò la camera da letto e girò l’angolo per andare al piano di sotto, solo per imbattersi in quello che sembrava un muro di mattoni.

Damon allungò un braccio e lo avvolse intorno alla vita di Alicia, tirandola a sé per impedirle di cadere dalle scale. Essendo di cattivo umore, aveva pianificato questo piccolo incontro solo per dimostrare una cosa...che lui non era l’unico a provare questa attrazione. Voleva farglielo notare prima che Micah la portasse lontano da lui.

 

Nel momento in cui la toccò, sentì il battito di lei accelerare. Sentendosi già giustificato, fece scivolare la propria mano sotto l’orlo della sua maglietta corta e sulla sua pelle morbida mentre la raddrizzava. Doveva ammettere che Micah aveva ragione riguardo la febbre.

Le labbra di Alicia si aprirono mentre lei inspirò profondamente e fissò Damon, sentendo ogni suo centimetro premuto contro di sé, e le piaceva. Era arrabbiato con lei...poteva vedere la rabbia nei suoi occhi. E perché non dovrebbe esserlo? Aveva tentato di ucciderlo...e in cambio lui le aveva salvato la vita. Doveva a Damon più di un favore e non era giusto andare via con Micah senza dirgli quanto fosse davvero grata.

Se ne sarebbe andata tra pochi minuti e ciò le diede il coraggio di cui aveva bisogno. Alzandosi in punta di piedi, Alicia pose un bacio lento e delicato sulle labbra di Damon, chiedendosi se lui si sentisse come si sentiva lei. Lui aveva un odore meraviglioso e la sua pelle era liscia e fresca sotto le proprie labbra calde.

“Grazie.” sussurrò lei allontanandosi.

“Per cosa?” chiese Damon, con la sensazione che lei gli avesse appena fatto perdere l’equilibrio.

“Per avermi salvata di nuovo.” Lei sorrise.

Per un attimo, Damon sentì il peso che affliggeva il proprio petto alleggerirsi...finché lei non se ne andò, rovinando tutto.

“E per aver aiutato a riportare Micah da me.” Alicia prese la valigia e fece per superarlo, ma con sua grande sorpresa Damon la afferrò per le braccia e la bloccò contro il muro, tenendola ferma lì. Si chinò ad un centimetro da lei e lei vide le sue ciglia scure abbassarsi mentre guardava le sue labbra.

“Se stai distribuendo ricompense, allora alziamo la posta in gioco.” Damon sferzò le sue labbra con le proprie, mostrandole la differenza tra il bacio che gli aveva dato e quello che lui desiderava. Si assicurò che lei lo ricordasse nelle notti a venire.

Damon era preparato a sentirsi spingere via o a sentirla lottare per liberarsi dalla sua presa. Quando lei non fece nulla, intensificò il bacio sentendo la propria testa in confusione. Con suo stupore, lei improvvisamente ricambiò il suo bacio e con altrettanta passione.

Sentendosi come se lei gli avesse ritorto contro la sua stessa punizione, concluse il bacio altrettanto rapidamente come lo aveva iniziato e si allontanò da lei...questa volta afferrando lui stesso quella dannata valigia. Voltandosi, iniziò a scendere i gradini due alla volta, lasciandola lì confusa.

Alicia si prese un momento per respirare di nuovo. Non era riuscita a fermarsi quando l’aveva baciata con tale passione...avrebbe voluto di più. E voleva ancora di più. Dannazione. Che cosa gli dava il diritto di eccitarla in quel modo, per poi lasciarla così? Strofinandosi le tempie, gli diede il beneficio del dubbio. Se lei era in calore...un vampiro se ne sarebbe accorto?

“No.” rispose alla sua stessa domanda. Era roba da mutanti. Ne era sicura.

Damon era già nel salone, rilassato sul divano accanto a Michael, quando Alicia ebbe il coraggio di scendere al piano di sotto. O almeno lui cercava di sembrare rilassato...non che lei lo stesse fissando. Lei distolse lo sguardo quando lui le fece un maledetto sorriso, e rivolse la propria attenzione a Micah che era seduto sul grande divano imbottito. Era proteso in avanti, perso in una conversazione con Michael.

Micah alzò lo sguardo quando Alicia si avvicinò. “Ho sentito che hai intrapreso missioni suicide per hobby. Sai, sono stato via solo un paio di settimane.” Diede un colpetto sul cuscino accanto a sé e avvolse un braccio attorno alle spalle di Alicia quando lei si sedette. Dopo quello che Michael gli aveva appena detto, si chiese chi fosse stato più in pericolo...se stesso o Alicia.

Alicia annuì cercando di tenere il suo sguardo lontano da Damon. Guardò Michael e sentì le farfalle prendere il volo nel suo stomaco. Alla fine decise: di tutti i vampiri, Kane era il più affidabile...anche se dubitava che chiunque sarebbe stato d’accordo con lei.

“Devo dire a tutti e tre un enorme grazie.” Lei non si mosse quando percepì lo sguardo di Damon su di sé. Sentendosi un po’ vendicativa, gli fece un lento sorriso facendogli credere che lo avrebbe fatto. Scoprì subito chi avrebbe vinto quella gara di sguardi e rivolse la propria attenzione a ciò che Michael stava dicendo a suo fratello.

“La città è pericolosa in questo momento.” sottolineò Damon. L’aveva salvata tre volte, anche se lei era al corrente solo di due. Aggiungete i salvataggi di Michael e Kane a quella lista, il che erano cinque decessi evitati nelle ultime due settimane. Improvvisamente non pensò che era molto sicuro per lei allontanarsi da loro.

“Sono d’accordo.” Micah scrollò le spalle sentendo la protettività di Damon. Michael lo aveva informato che Damon era suo fratello e che era venuto per dare una mano. Quando gli aveva chiesto del marchio sul collo di Alicia, Michael aveva confermato che lei lo aveva ricevuto in un attacco dietro al Moon Dance. Ciò non voleva ancora dire che si fidasse di Damon. Qualcosa dentro di sé gli diceva che il vampiro era una minaccia.

Stringendo il braccio intorno ad Alicia e augurandosi di aver preso la decisione giusta, Micah riportò la propria attenzione verso il padrone di casa. “Ecco perché spero che Alicia possa restare con voi ancora per un po’. Adesso questo è il posto più sicuro per lei.”

Era incredibile come una semplice richiesta potesse cambiare l’atmosfera in un’intera stanza.

“Cosa?” Alicia si staccò da lui. Come poteva dire a suo fratello che al momento questa casa era probabilmente il luogo più pericoloso al mondo per lei...e tanto meno questa città?

Damon alzò un sopracciglio sperando di assistere ad un orribile rottura tra fidanzati. Lui era un idiota, comunque. Quale uomo sano di mente avrebbe lasciato la propria fidanzata in una casa piena di ragazzi? Sì, sarebbe stato felice di buttare l’idiota fuori dalla porta d’ingresso...o dalla finestra. Qualunque fosse la più comoda...o la più vicina.

Sentendola allontanarsi, Micah allungò la mano e la prese per le spalle, facendola girare verso di lui “Alicia, sai che ti voglio bene con tutto il cuore, ma pensaci per un momento.” Lui ignorò il ringhio che provenne dal divano. “Abbiamo appena attaccato i lupi mannari e ucciso il loro alfa. Chiunque abbastanza stupido da cercare vendetta verrà a cercare la nostra famiglia. E poi Michael dice che se i già stata morsa dai mostri.”

Alicia lanciò a Michael un rapido sguardo da ‘grazie tante’, poi lo lanciò a Kane quando lui aprì la sua grande bocca.

“Sembri essere una calamita per i senz’anima.” aggiunse Kane, cercando di non ridere a crepapelle per il fatto che Damon stava contando i modi in cui poteva uccidere Micah senza che nessuno lo sapesse. Il povero puma non sapeva in quanti guai si era cacciato. Sapendo che Damon lo avrebbe fatto, Kane decise di sganciare la bomba. “Dovresti ascoltare tuo fratello stavolta.”

Alicia ringhiò a Kane, poi si prese il tempo di lanciare a Damon uno sguardo minaccioso, sfidandolo a dire qualcosa. Quando Damon le rivolse un sorriso lento, quasi malvagio, capì che lui avrebbe potuto farla esplodere. Si voltò rapidamente di nuovo verso Micah, senza dare a Damon abbastanza tempo per parlare. “Se siamo così in pericolo, allora forse dovremmo fuggire insieme senza dire a nessuno dove andiamo.”

Micah si accigliò verso Alicia, stringendo la propria presa sulle sue braccia per un istante, sapendo che gli sfuggiva qualcosa. Scrutò il suo viso e ancora una volta notò i suoi occhi eccessivamente brillanti. Lasciandole le braccia, premette il dorso della propria mano sulla fronte di lei, restringendo gli occhi.

To koniec darmowego fragmentu. Czy chcesz czytać dalej?