Una sera in Camerata
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Nell'ultimo decennio il Museo Nazionale del Bargello è diventato un luogo della musica, soprattutto nelle sere d'estate. Un luogo magico non solo per l'acustica perfetta del suo splendido cortile ma anche per l'aura raccolta e al tempo stesso incomparabilmente suggestiva del vasto chiostro gotico, popolato di opere d'arte e all'apparenza inaccessibile per le altissime mura, e che suscita nel pubblico la sensazione di esser fuori dal tempo: lo stato d'animo più propizio per disporsi all'ascolto e per accompagnare alla musica il piacere dell'immaginazione, specie sotto uno scampolo di cielo notturno.
Musicisti illustri e orchestre tra le più celebri d'Europa hanno suonato in questi anni al Bargello, respirando la sua particolare atmosfera e per tutti, ascoltatori ed esecutori, sono state serate indimenticabili. Più raramente la musica ha risuonato all'interno delle sale del Museo, durante la stagione invernale. Per la prima volta però, in quest'occasione e grazie alla Rinnovata Accademia dei Generosi, le due più celebri sale del Bargello – il Salone di Donatello e la Sala di Michelangelo – ospiteranno nella stessa serata un doppio concerto che unisce musica, poesia ed arte, per celebrare la prima adunanza della Camerata de' Bardi, il 14 gennaio 1573.
Il Rinascimento aurorale che spira dalle opere di Donatello (anche lui un Bardi, sebbene non dell'illustre progenie) e di Luca della Robbia troverà consonanze evocative con le Canzoni di Jacopo Peri e di Giulio Caccini, eseguite su antichi strumenti, che segnano col recitar cantando la nascita dell'opera italiana; così come poi, scendendo nella sala a pian terreno e raggiungendo il capo opposto dello stesso filo, i versi di grandi poeti dell'antica Grecia nella traduzione di Salvatore Quasimodo, messi in musica da compositori altrettanto grandi e legati alla città dell'Arno quali Luigi Dallapiccola e Luciano B erio, evocheranno i sogni e le inquietudini che quell secolo breve ha lasciato dentro di noi, quasi specchiandosi nel drammatico «non finito» delle sculture di Michelangelo o nel classicismo estenuato, malinconico e crudele delle creature di Benvenuto Cellini.
Pregustandone l'incanto, la nostra gratitudine va a tutti coloro che hanno immaginato e realizzato, al Bargello, questo straordinario omaggio ai tesori musicali di Firenze, e soprattutto allo Stvdivm faesvlanvm che ce li offre. Leggendo avanti vedremo come si è svolta la storia che ha origine dal Bargello che nel suo primo mezzo secolo era il centro politico dell'irrequieto giovane Comune di Firenze ed in cui s'incontrarono, fra i cittadini più eminenti, membri della famiglia Bardi e sommi poeti quale Dante Alighieri. È la preistoria di quella che, in grembo alla Camerata, si prepare a vedere la luce del mondo: l'opera in musica.
(Beatrice Paolozzi Strozzi)
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