Czytaj książkę: «Un Soffitto Di Cenere»
Gerardo D'Orrico
ISBN: 9788835412991
Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write
Indice dei contenuti
Breve biografia
Prefazione
1. Mix & due
2. Obero, l’atto di opprimere
3. La canzone del futuro
4. Aracnofobia
5. Rimanere senza uguali
6. Cosa è il bene non si supera
7. Lasciare il fascismo per sempre
8. I sogni, il tempo
9. La guerra d’Ippocrate
10. Azione di riciclo
11. Le parole che non si possono usare
12. Il giorno del ratto è la sua morte
13. Il fatto che non ero io, non eri tu
14. Un soffitto di cenere
15. È una sconvolgente crisi d’identità
16. Libertà doppia
Appunti
Epilogo
Breve biografia
Gerardo D’Orrico nato a Cosenza il sei marzo 1976. Compiuti gli studi di maturità scolastica ho frequentato le università di Arcavacata e di Bologna ma senza conseguire la laurea, ho una buona conoscenza informatica e di alcuni strumenti musicali. La mia gioventù è stata tra la residenza di Luzzi e Cosenza per gli studi o nella città natale di mia mamma Villapiana sul mare. Ho fatto moltissimi viaggi in l’Italia e qualcuno all’estero, dopo il servizio militare ho aiutato mio padre con il suo lavoro e mi sono dedicato alla scrittura in prosa oltre a proseguire la mia passione per l’informatica e la programmazione software, ho creato e gestisco il sito-web Beneinst.it, dove ognuno potrà inserire gratuitamente le proprie pagine di diario in lettere, poesie, disegni, quadri o foto. Vivo a Luzzi dove tra le altre occupazioni e la ricerca per l’arte tecnologica, continuo con la scrittura, la revisione o la pubblicazione dei miei testi, fino a ora ho scritto quattro libri in forma di diari: 1. Il bene e il male, memorie 2. Un soffitto di cenere 3. Siamo già noi tra dieci minuti e 4. Dillo tu te stesso.
Foto originale della copertina, GD 1986
Prefazione
Questo libro è il secondo manuale-racconto sulla vita contemporanea, e diario personale scritto da me. La vera gioia che il nostro tempo restituisce tramite le esperienze, non un ritrovato delle nuove tecnologie ma una funzione in diversi periodi storici e geologici, cosa lo ha già creato secondo delle spiegazioni, sugli avvenimenti e le loro soluzioni. Una passeggiata alla luce del Sole, dei fatti e degli incanti a volte mai svelati, forse troppo nuovi e insoliti, in una collettività che già da tempo ne presenta delle necessita, come di una voce più ampia e slanciata, uno strumento per insistere meglio la giornata davvero e non in sogno.
Diario scritto in modo semplice per una forma artistica testuale, a giustificare anche un’esperienza iniziale e incolta odierna. In stile l’Ulisse di James Joyce diventa un libro di bene inteso come forma di vita, di arte del presente, fondamentale per esistere liberi, vivi e di certo. Il periodo delle sedici lettere contenute raggiunge d’aprile 2007 a ottobre 2008. Buona lettura,
Gerardo D’Orrico
1. Mix & due
28.04.2007
Mai perdere la penna o la pazienza, mai accettare un male in casa, non è mai finita, quando sembra sia finita invece non finisce, ci vogliono le persone giuste, anche quando spariscono tutte rimane sempre qualcuno, quando non c’è più nessuno ci stiamo noi. Succede in un orario che non fa parte dell’orologio esistere, durante quel che si chiamano il giorno o la notte, il mondo non era decaduto in uno stato d’incoscienza anzi non era mai stato, infatti questo è un giorno così poi non sarebbe un problema. Forse saranno troppe le persone, ma in realtà non esiste una legge di base, per strutture umane già costituite nell’anno zero sette.
Quanti ladri, molti aerei per volare e per volere sul pianeta. Nessun problema agli occhi di una chiara luce cristallina, nessuna incertezza al retro macchina, nessuna distorsione del suono. Gli altri con noi non c’entrano niente, sono solo delle immagini eppure ci cambiano, il quesito nasce mi dicevo molti anni addietro, in che guaio sia a toglierli dall’immagine per cosa sono risultati. La legge è nostra, la vita non diventa una centrifuga. Si sale rinnegando il male, mai dire che non esiste, invece serve organizzarsi per l’infinito… che comunque non si può restare qui senza. Si combatte contro il male dalla morte di Gesù, ma sto ancora studiando cosa ci fa in questo secolo, forse per questo il tempo potrebbe essere un inganno che nasconde il paradiso, saranno chi si occupano di non farci andare nessuno, o l’assurdità d’invertire il male con il bene. Un male sembra una natura morta, mentre le altre persone di gomma.
Le allegorie non sono molto digerite dal software aziendale nazionale ma, ti assicuro sono una chiave primaria per capire dove poggiare i piedi in avanti, si fa fatica a capire, anche le cose semplici sono impossibili. La mia faccia non sarà mia, che se faranno volevo solo libertà d’espressione, cosa si potrà dare se non l’involucro di quello che siamo, tutto ‘l vero o il falso che non sappiamo, non si ferma niente ma ci sono delle regole non si può restare a parte, con l’inganno che non si esiste. Rimane una fotocopia di cos’era o insistentemente si vuole essere, cos’e poi la vita sembra pace o, un punto di partenza verso cosa non ci faranno mai vivere, per liberarmi non so nemmeno io cosa ho fatto, ricordo una serie di cose positive e altre negative.
Libera ogni male e vedrai resterai solo, mi hanno detto ch’era arrivato lui, poi ho visto con chi s’era associato, cioè pensare a quell’abisso il mondo è ingiusto. Puoi scappare, correre poi ti stanchi, sparare poi le munizioni finiscono ma, un gioco è già iniziato, ci troviamo dentro, dobbiamo solo seguire le frecce, chi ci vede è solo Dio per il momento, non si ferma se non ti fermi, se provi a fermarti ti sparano ma, non puoi scappare per sempre, c’è chi è scappato per sempre ma, non sembra la strada di chi per terra deve morire. Il contrario di un piano ideale moderno è il normale giorno, il quotidiano. Una boccata di aria fresca, com’è cara qui in Italia per respirare paghiamo, regaliamo emozioni d’amore o altre opere che invece, sono cosa dovrebbe essere ogni proprio istante continuo.
Un bene può sembrare un’esagerazione di cos’è l’esser sempre felici, quando si è innamorati, ubriachi o pagati non un’invenzione. Io di norma non uccido madonne, non offendo, non trasgredisco ciò che buono, c’è chi ci consiglia di farlo, poi sarà logico che uno si sente male o con tutti quei problemi, tutte quelle urla in casa di persone che si contravvengono a vicenda, senza nemmeno sapere perché uccidere un bene falso, o cosa davvero in più degli altri. Saranno dei suicidi i loro idoli, i loro capi forse anime schiave di qualche oltretomba è loro lì adorano, schiavi dell’inferno anche loro o, non hanno mai potuto aver idea di cos’è l’inferno, quindi vogliono vedere. Un bene è andare oltre l’inferno, scrutare cosa si vede, perché non basta la parola… serve andare più in fondo ma in realtà molte volte hai di già appena superato, siamo già liberi dello spazio che ci gira attorno, occorre rispettare sé stessi per prima e ultima cosa ma, si resta come se fossimo appena nati, e non sapessimo come fare. Il tempo forma cosa è giusto, la prima traccia della direzione visiva e sonora del nostro essere, la prima cosa da fare è non offendere noi stessi, poi i dieci comandamenti, una sorpresa sarà trovare alla fine della strada Dio, uno che ci vuole uccidere.
Un grande errore resta credere che un male potrebbe essere un bene… un male è un male, vuole il male, lo stesso il bene un bene stop, invece sento persone ogni giorno che vogliono discutere di questo. Di certo sarà una risoluzione matematica, tra quel che conta e cosa ci rimane ma, il dopo è tutto come dire il totale ma nemmeno perché anche dopo, come la disfunzione distribuita anche oggi non può essere recuperata stasera, senza uso di agenti esterni, non si può essere zombi per tutto il giorno, poi di sera liberarci per farci suicidare. Ieri ho visto per bene un male, oggi ce l’ho molto presente il nemico che hanno già disegnato, cosa rovina le vite per rubarne l’essenza. Un bene non ha mai rubato niente è una spiegazione di cosa ti porti addosso, dentro ci ritrovi te stesso, penso sia il completo dopo la fine del mondo, il paradiso. Un male è proprio davanti a noi, tutto il giorno facendoci diventare un bel zombi, un umano senza movimento, sia fisico che mentale proprio, sembra al più una libertà individuale, una copia di un bene che dovrebbe essere il bene oggi. Qui siamo in Italia che comincia a nord e finisce a sud, tutto il territorio vive con le stesse leggi, proprietà e libertà di opinione. La mancanza in compendio del male è un errore che paghiamo giornalmente al rapporto con gli altri, è sempre bene che risolve tutto, inceneriscili resta solo qualche abbaglio in questo inferno di dimenticati dove ci hanno chiuso.
Da quando gli ambienti lì vogliono decidere gli altri, un obbrobrio come c’è scritto, ci fa dimenticare per andare oltre cosa vivono gli altri… mi sembra che gli ambienti umani dove viviamo non sono per niente registrati nella legge italiana, allo stesso tempo non vedo quasi niente e nessuno che lo fa. Illegali come se nulla fosse, un lavoro pubblico per livellare la luce è sempre stata opera di qualcuno, loro stessi si vantano di chissà cosa hanno fatto, gli altri lì lodano. Credo al giorno d’oggi, piccole manovre politiche, burocratiche o giuridiche creerebbero un sistema stabile, senza l’aiuto manuale dell’uomo, invece esiste chi vuole ancora altro sangue, persone che si sacrifichino la vita per supportare il peso di una società che non è, o non vuole fare niente, che deve morire secondo i calendari astrali. Sognando un mondo migliore, è morire ogni giorno per tutti, l’inganno era già scoperto, il futuro è già un fatto, sarà spostate questa selva per vedere di nuovo, per vedere un uomo, grazie.
Oggi sono in viaggio per una festività molto vicina alla mia famiglia, al santuario di Santa Maria delle Armi a Cerchiara di Calabria. Un male non è un bene, come altre disgrazie di questi tempi, sciagurata la vita nostra destinata a dare un seguito, in un senso molto buono saremo vendicati dal futuro. Percosse sai, fermano le persone che non le sopportano, sono stanche o, non hanno più argomenti per spiegare il loro super - arrivo sul pianeta. Sono un po’ ubriaco di conseguenza da disgrazia in disgrazia, il bene capita solo nella luce, perché è una lucentezza ma, non importa sarà già passato chi ha scelto per me, per te, per tutti.
Solitudine è un dono raro, un momento caro, quanto si paga per restare soli.
"Cerco di capire le lancette di un orologio perché cancellano la memoria, fumo una sigaretta mentre non so se dimenticarti o, far in modo di conservarti, resistere per ritrovarti." Baci, G.
2. Obero, l’atto di opprimere
28.07.2007
Colpi per renderci incoscienti del giorno che sta per arrivare, in pieno giorno o di sera per capire anche come colpire gli altri o, per personificare noi stessi, per toglierci l’identità… mi sono accorto allo stesso tempo che se io o qualcun altro presenta o agisce per il bene, non può restare in una posizione immobile. Intanto trovo la giornata confusa, senza mete, dato che sono state cancellate già dall’inizio della giornata, penso sia stato fatto a tutti quelli che conosco, implicati nel dover fare le cose che si dovevano fare. Vicende che si tramandano aspettando la fine dei tempi, anche perché come già so, un bene ha delle prerogative, dovremo fare anche quelle cose che ci hanno tolto gli davano fastidio e dovevano essere fatte, come l’ambiente paesano anche cittadino striminzito, annullati nelle forze della schiera di chi non sa che solo muovere in avanti e indietro un essere umano. A fatica come ovvio di certo usciremo da questa situazione o guaio, semplicemente all’infinito non possiamo continuare, noi non siamo un infinito corporale, ma il fatto per cui quando tutto si rompe lo ricostruiamo, per funzionare ancora come se nulla fosse successo, spero sempre nella tua clemenza e nella tua benevolenza, le ultime parole di chi a momenti gioisce di questa realtà, come già sarà finita una bottiglia. Il tempo fa crescere… si certo, ogni atto non è sbagliato in quanto fa parte di una vita, ma ci sono tangibilmente atti che fanno male nel suo corso, di sicuro ma non, bevendo la candeggina. Certo che ci vogliono uccidere, anche così per dire o per fare, delle persone presenti non possono vedere oggetti in movimento, specialmente la testa, non volermi a male ma, io la porto sempre con me perché vivo nel giorno, oggi il moderno.
Quei problemi sono personali non di malati, allora sarà un diritto alla privacy o una rapina, non esiste bisogno momento per momento di andare a vedere se un male è sempre proprio un male, va bene lo stesso un bene così però, via cinque minuti di mattina già capisci che non era proprio da fare cosa dovrebbe oggi, come lo dicono, cosa ci hanno promesso o, ci faranno fare. Ti ucciderà stai sicuro ma solo se resterai sempre fermo, non di più, insomma in realtà il tempo stesso toglie quelle cose che non si possono fare, come se qualcuno ti ricordasse sempre un giorno morirai, mentre resterai sempre bello e vivo. Stai sicuro sei vivo… è un dato molto importante nella grande mole di persone presenti, come non hai piacere a uscire e trovare i prossimi che parlano? Sai che ‘l tempo lava tutto. Un asociale dopo cinque anni cambia personalità, diventa molto sociale, amichevole, questo fa la società moderna. Chi fa queste “prove di bene” ha come omicidio la fama esistenziale, come non è molto chiaro per alcune cause si muore è nessuno lo ammette, una potrebbe essere l’assunzione del male.
Quindi ti studi la tua bomba a orologeria in modo da non trovarti in quel posto quando esploderà, poi t’inventi un bar dove restare indifferente o, fai qualcosa che ti piace, poi prosegui nella tua città per arrivare al pranzo, alla cena, poi il blu, ci serve muoverci anche se ricadiamo in noi, inevitabilmente perché non si può sempre ricominciare daccapo. Meglio morire si diceva in Italia, poi in fondo la morte era dopo due ore, non era per niente una felicità ma di ciò che personalmente è… non aver fatto nulla e pretendere di non morire.
Continua a vivere, a non far niente, semplicemente morirai, così non credere in quest’ambiente non molto colorato, un male qui saranno i soldi, si può credere solo al nostro si, scrivendo: non siamo molto interessati al male, e l’importante che non siamo stati dati, non possono venirci a dire tra dieci anni che siamo dei piccioni o dei piccoli, se stiamo studiando altro. Il peso corporeo non è di sola acqua, vedrai che non si scende più giù sulla terra, dato che anch’io non scendo mai, come mai sarò sceso nel male, quindi quietati l’anima, parlando di quietar dei falsi. Questo davanti è solo uno strumento aziendale, più tardi si apre in fantasia, altrimenti non esiste un opposto a un singolo o un motivo che sdoppia la vita, non continua stasera la vita? Nessuna leva, no presa, no male, da me pensa al futuro. Un ragazzo vive, mangia il convito… non ha che farsene, più che altro non hai mai chiamato nessuno degli umani che sono solo un’idea, ride senza essere uno scemo, non è chi impazzisce di male o, chi non ha mai avuto un futuro. Verrà qualcuno a fermarti, un vicino o due, ti diranno di smettere di fare quel che fai… se non capisci il presente pensa che ‘l futuro.
Ok non facciamo più niente, rilassiamoci in questa nostra sera o, la serata non è più nostra ma di loro che non sanno, ti sembrerà strano forse già lo sai, sono felici di morire, noi no, noi non facciamo differenze. Ok allora non va, è già passato o succederà ok, allora non c’è, eppure sta arrivando però, comunque un’altra cosa, viva il comunismo se ci sono ancora i comunisti, viverci assieme sarà separarsi dal fascismo in vita, un parassita si appoggia alla destra è quel che riesce a non farti parlare se la soluzione sono gli esseri, pensa che anche altri saranno esseri, mangia bene ma sano. Inserisci il tuo benessere non pensare a cancellare case, quando il passato è un trascorso, il presente odora sempre di buono.
Così non va, così non si sa, così chi vuole… dopo gli interessi non saranno dei loro ma nostri. Riposiamo senza partecipanti, senza amori come more, mira al centro, ci vogliono vedere in un bar a bere un caffè o in casa, poi uscire come matusalemme quando esce dalla vasca da bagno, you are fine. Forse non c’è forse, non respira l’inganno di un mondo incapace di realizzare due piedi e l’interesse tra di noi. Io sono bianco, giallo, il colore dell’acqua per un male superato, verde invece perché ti voglio ancora bene. Un male non è un amico ma, una forma spenta che tranquillizza persone, in modo che non è successo niente, ma più in là forse ci attaccherà, perché il futuro si compie. Il controllo non c’è, il passato è una finestra sul futuro, il mondo non lo vede, non si dice mai la sua presenza, perché è il falso… è un incubo.
Quindi oggi non tutto è bene, non tutto e entrato… non dire te l’avevo detto, il veleno sarà così, la vita non è eterna, come farai a tornare a casa senza un angelo, senza mangiare e dormire, senza capire nemmeno perché sei stato vivo. Ecco non ci siamo stati tutti assieme ma, uno per uno, non nascondete il bene sig. Nessuno, vivi è lascia vivere… quanti modi ci sono per morire in queste ideazioni mal create, solo uno per vivere, non ce l’avevano mai detto, questi grandi capoccioni moderni, così continua anche oggi, anche se sembra un diminutivo o un maggiorato e così viviamo da soli, per meglio dire continuiamo nell’impossibilità di cercare un’equazione decente o, un prodotto cartesiano che ci produce, invece di un’emozione diversa dall’amore o, poi un complice per il male. Sarà tardi per cui non ci dobbiamo lamentare, è già troppo quello che abbiamo, troppo veramente, un’esagerazione… vediamo quel prodotto da mangiare in cucina dice qualcosa, poi le solite salite su e giù per le scale mah, cercando di non incontrare qualcuno è impossibile, avremmo forse sbagliato anno, sai loro lo fanno a tutti quell’uso.
Chi l’errore l’ho lascerà nel male, cosa pensa di creare un cestino, un foro. Qui veramente ci sono solo dei bei prodotti confezionati, solo da utilizzare da tempo, così per dir nuovi, e poi non si può aumentare mentre quello che stava facendo un male non era un cestino ma, solo tutte le malattie messe assieme nel vuoto o, cosa fa perdere il bene da quanto ho capito, sembrano un essere cresciuto che cresce è non capisce se non a volte, se poi loro ti trovano che hai capito, ti aggrediscono così, fino a quando le pizze e le torte non son finite… loro sono se non deserti, piccolezze come tutte le malattie, buon appetito.
“Per uscire da una trappola…” Ciao, G.
3. La canzone del futuro
14.09.2007
Per capire un bene serve essere iscritti caro, da ciò serve però esser vivi cioè svegli non dormienti, quindi il seguito… mi stupisco a volte ritrovandomi nel futuro ch’è oggi, guardando la tecnologia che mi trovo, pensando il futuro davvero arriva. Quello per cui si combatte di sicuro si vince, un primo problema resta sempre riuscire a restarci anche noi, corporalmente per vederlo. Tutto sarà finito, così comincia la teoria di una vita migliore, impacchettabile, consumabile, perché noi siamo finiti e compiuti disegni, teorie che impressionano il nostro giorno. Disegni primitivi che hanno dato l’inizio, saranno la traccia di una porta al futuro, una porta ch’elimina il tempo e apre la mente a un attimo, senza la percezione del dolore o del sentimento.
Davvero succede un bene, si realizza l’immagine del nostro sogno… senza tempo si apre la storia, senza invidie o mali di sorta. Trova un linguaggio comune o creati un software, la base di un discorso si costruisce nelle realtà più o meno umane, nel ricordo d’aver avuto degli antenati. Arte non è sofferenza ma una parte della liberazione perché dopo soffrirne, il fastidio non mi è mai stato a genio, nessun dilemma in generale per cominciare le complicazioni sono un disastro, abbiamo fatto cos’era necessario almeno una volta al giorno, se poi per abitudine ti organizzi e vivi nell’anno zero sette, potrai aver fiducia investire, non imbrogliarti con quelle idee, al caso è vero che liberano.
Quando l’acqua sarà finita mi metterò in aspettativa, non si soffre per niente di cumulativo, non ci manca niente sarà solo un illusione blasfema del mondo, hai fatto tutto fidati, non esiste il doppio del nulla in una unità umana, al più sarà una piccola escoriazione poi solo fantasia o depressione, non esistono persone non compensate del giorno, a pensarci bene è una persona o un oggetto a noi vicino, che comprende quello che ci manca, ci vogliono togliere il futuro, l’avvenire o cosa faremo, mi sembrano solo altri modi per farci crepare noi al posto loro. Quante guerre poi la pace non esiste, hai un cronometro per capire da quando ciò che stato non sarà o, non è mai. I problemi sono linee di morte, non avere sarà ancora morte, parole che non si possono usare, sono la morte del pensiero o posti dove ci fanno stare è non puoi dirlo, perché tanto nessuno ci crederà, un classico. Si vede di colpo chi è un male, il dove nessuno può dire d’esser stato, poi non esistono posti dove si è stati che non si possono dire.
“Cosa devi fare, si chiama futuro.” C iao G.
Darmowy fragment się skończył.