Czytaj książkę: «Conquista Di Mezzanotte»
Arial Burnz
Conquista di Mezzanotte
Volume 1 delle Cronache Vampire. Uniti dal sangue.
© 2021 - Arial Burnz
Tradotto da Valentina Giglio
Dedica
Un Grazie a Sting
Per“Moon Over Bourbon Street”
Mi ha introdotto
alle delizie di Anne Rice
Lei ha piantato il seme
Di tutto quello che ho scritto
Se non fosse stato per lei
Non sarei mai stata morsa
* * * * *
Recensioni a 5 stelle
“Amici, Midnight Conquest è un meraviglioso ritratto dell'amore eterno. Davina e Broderick sono anime gemelle, eppure ogni volta che ho girato una pagina, ero indecisa tra dubbi e paure. Come può una scrittrice farvi sentire così in conflitto? Il mio cuore gridava mentre precipitavo in un mondo che solo Arial Burnz sa creare. Sono diventata Davina. Sono stata rovinata da Broderick.
“Midnight Conquest vi farà arrabbiare e inciderà una nuova definizione dell'amore nel vostro cuore. Non avevo fili a trattenermi, ma Broderick ha catturato il mio cuore tra le sue dita immortali ed io non ho assolutamente alcuna intenzione di liberarmi.”
~Nom de Plume Book Reviews
“Una volta che Arial Burnz ha fatto penetrare saldamente il suo mondo nella vostra mente, questa storia prende il volo e non vi lascia più! Ha creato un' atmosfera che sembra reale, pericolosa, eppure non rinuncia mai al romanticismo, neppure per un attimo. Entrate nel lato oscuro della storia, dove l'amore è come un faro che unisce due persone, per condividere un amore unico nella vita!”
~Dii Bylo, Tome Tender Reviews Blog
“Un fantasy epico dall'inizio alla fine! Due amanti destinati all'eternità, nonostante le avversità. Grazie a personaggi eccezionali e ad un'azione inarrestabile fin dall'inizio, non sono riuscita a posare il libro. Kudos ad Arial Burnz per aver creato una storia così bella!”
~AJ Nuest, autrice di The Golden Key Chronicles, vincitrice del RONE Award 2015 per il Best Time Travel Romance
“Arial ha una capacità unica di scrivere in un modo che si svela in un insieme di livelli emotivi e mitologici dai quali ho trovato impossibile allontanarmi.”
~M. Sembera, autrice di The Rennillia Series
* * * * *
Estratto dalle Note dell'autrice
Per la cronaca, ho chiamato i miei vampiri “Vamsyriani” perché l'etimologia della parola “vampiro” afferma che non esisteva fino al 1732. Poiché questo termine non era usato nel periodo nel quale si svolge il Volume 1, ho creato una parola che potesse essere facilmente trasformata in “vampiro” con il passare del tempo.
Non ingannatevi, questo romanzo non è classificato come fiction storica, ma come romance paranormale con uno sfondo storico. Per questo motivo ho scritto la maggior parte della storia usando una giusta quantità di linguaggio contemporaneo. Mi sono sforzata di assicurare al dialogo dei personaggi un “sapore” da periodo rinascimentale. Non ho pretese che questo linguaggio sia storicamente accurato. (Inoltre, solo nel linguaggio moderno ci sono così tante parole per descrivere i genitali maschili e femminili, quindi non potevo limitarmi alla scarsa offerta del vocabolario del 16th secolo.) Buona lettura!
Ecco i miei due penny…
Arial
Giugno 2011
Indice
Arial Burnz
Dedica
Capitolo 1
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 15
Capitolo 15
Capitolo 16
Epilogo
Sull'autrice
Capitolo 1
Fortezza Scozzese del Consiglio Vamsyriano—1486
“La morte? Posso...” Una nuova ondata di agonia gli strinse il petto. Broderick MacDougal si sentì bruciare, mentre un dolore affilato come un rasoio si diffondeva nel suo corpo e scorreva nelle sue vene. Cadde in ginocchio. Mettendo le mani di fronte a sé, impedì al volto di colpire l'arenaria, mentre il respiro gli veniva strappato dai polmoni. Appoggiò la guancia a terra, senza fiato. La pietra fredda alleviò la febbre della sua pelle. Il suono dei suoi respiri affannati riecheggiò nella vastità della fortezza Vamsyriana. Mentre il dolore scemava, lottò per rimettersi in piedi, fissando i visi giovanili degli Anziani.
Gli Anziani del Consiglio Vamsyriano erano seduti sui loro troni di ferro nero dietro la superficie del tavolo di marmo nero e sembravano tutt'altro che anziani. Rivolsero uno sguardo furioso a Broderick, inginocchiato sul pavimento davanti a loro. Quei tre uomini di diverse nazionalità sconosciute e dall'aspetto diverso, vestiti in eleganti abiti di broccato rosso scuro, non dimostravano più di venticinque anni. Eppure, la loro età poteva essere misurata in secoli, come gli aveva detto Cordelia.
Finalmente in grado di reggersi in piedi, Broderick si schiarì la gola. “La morte?” disse di nuovo. “Non mi sarà permesso vivere, se non sceglierò nessuna delle altre opzioni?”
L'anziano Rasheed, che aveva concesso a Broderick quelle tre scelte, sollevò un sopracciglio nero come il carbone. “Se scegliessi di andare con l'Armata della Luce, non ci sarebbe permesso di ucciderti; ma sì, se non si sceglie una di quelle opzioni oppure noi, la tradizione vuole che la persona che ha rifiutato di fare questa scelta sia uccisa. E' un caso raro, ma è accaduto. Ucciderti sarebbe più misericordioso che preservare il segreto dello nostra razza.”
Nonostante il fuoco che divampava nel suo corpo, Broderick riuscì ad inarcare un sopracciglio a sua volta. “Misericordia? In che senso?”
L'anziano Rasheed rivolse lo sguardo ai suoi pari accanto a sé. “Ti è stato sicuramente illustrato il tuo destino come Schiavo di Sangue. Non è questa la ragione per la quale sei qui?”
A Broderick non piacque il suono di quelle parole e scosse la testa, mentre un rivolo di sudore gli scendeva dalla fronte lungo la guancia. “Cos'è uno Schiavo di Sangue?”
L'anziano Rasheed aggrottò la fronte, poi rivolse uno sguardo critico verso Cordelia. Broderick girò la testa verso destra, stringendo la mascella per lo sforzo, e fissò la donna che lo aveva portato lì. Cordelia Harley aveva un atteggiamento regale, tuttavia cercava di evitare lo sguardo di tutti gli altri, osservando gli arazzi sulle pareti di pietra, mentre il rossore si diffondeva sulle sue guance.
“In poche parole,” continuò Rasheed, “diventare uno Schiavo di Sangue è una sentenza di morte. Lo scambio di sangue che hai sperimentato è ciò che determina la tua condizione.”
In quegli ultimi mesi, Cordelia si era nutrita di Broderick e le sue piccole zanne gli avevano perforato la gola mentre lei beveva piccole quantità di sangue. Poi lei si tagliava il polso e nutriva lui con il proprio sangue, che era il risultato di quello di entrambi. Quello scambio di sangue era necessario... così aveva detto. “Cordelia mi ha detto che ciò faceva parte della trasformazione.”
Rasheed abbassò la mascella e rivolse a Cordelia uno sguardo assassino. “Sei stata tu a creare questo Schiavo di Sangue?” Cordelia rifiutava ancora il contatto visivo con tutti loro. “Guardami, donna!”
Quella bellezza pallida ma perversa guardò l'Anziano da sotto le ciglia corvine, poi abbassò lo sguardo verso il pavimento e annuì. Broderick borbottò.
“Ci hai fatto credere, quando hai richiesto questa trasformazione, che stessi cercando di salvarlo dalla sua condizione, non che l'avessi creata tu stessa!” Rasheed si alzò dalla sedia come la fiamma dal fuoco, lento e illuminato dalla rabbia. “Se oserai muoverti da quel posto prima che sia tutto finito, ti scorticherò viva personalmente e ti lascerò in mostra in questa Sala Grande, fino a quando riterrò che tu abbia sofferto abbastanza.”
Cordelia respirò più velocemente, mentre fissava gli Anziani con occhi colmi di terrore. Rivolse loro un piccolo cenno di assenso.
Rasheed si lasciò sprofondare sulla sedia, continuando a fissarla. “No, Broderick MacDougal. Questo piccolo scambio di sangue ti lega emotivamente e fisicamente all'immortale e, essenzialmente, ti trasforma in uno schiavo della sua volontà. E' per questo che è definito 'Schiavo di Sangue.' Inoltre, questa è la ragione per cui il tuo corpo sperimenta così tanto dolore. Il sangue immortale combatte dentro il tuo corpo, cercando di compiere la trasformazione. Poiché non c'è abbastanza sangue immortale dentro di te, il tuo corpo morirà, combattendo questa battaglia.”
Broderick strinse i denti, lottando sia contro la rabbia nei confronti di Cordelia che contro il dolore della sua condizione. Tutto ciò spiegava perché l'avesse seguita così ciecamente- non aveva il controllo delle proprie emozioni. Aveva di nuovo permesso che una donna lo tradisse.
Tra le due donne delle quali si fidava, quale era responsabile della sua posizione attuale? Il suo tentativo di tutta una vita di uccidere il nemico del suo clan lo aveva spinto ad accettare spontaneamente tutto ciò che Cordelia gli aveva promesso. Comunque, il tradimento di Evangeline aveva causato il massacro dei suoi fratelli e delle loro famiglie, alimentando ulteriormente il suo desiderio di vendetta e non lasciandogli altra scelta che l'immortalità, per raggiungere i propri scopi. E tuttavia, il cuore spezzato dentro il suo petto non avrebbe preteso niente di meno. Broderick spostò gli occhi a sinistra, per fissare il flagello della sua esistenza... il nemico del suo clan, Angus Campbell.
Fin dall'infanzia di Broderick, suo padre Hamish MacDougal aveva guerreggiato senza sosta con Fraser Campbell, in un conflitto privato le cui radici rimanevano- ancora in quel momento- un mistero. Coinvolto in una battaglia sanguinaria dopo l'altra e avendo visto i suoi cari perire sotto i colpi di spada, Broderick aveva sviluppato le proprie ragioni di vendetta contro quel ramo dei Campbell.
Adesso il suo nemico era in piedi davanti a lui, con le vene che pulsavano sulle tempie e la furia che bruciava nei suoi occhi verde-smeraldo, mentre passava uno sguardo furioso prima su Broderick e poi su Cordelia.
“La tua scelta determinerà il tuo destino,” disse l'Anziano Rasheed.
“Chi fa parte di questa Armata della Luce?” chiese Broderick, reprimendo l'impulso di spaccare la mascella ad Angus e rivolgendo invece l'attenzione al Consiglio.
L'Anziano Ammon fornì una spiegazione in un accento ancora più strano di quello di Rasheed. “Si auto-definiscono i figli speciali di Dio,” disse con disprezzo, abbassando lo sguardo lungo il naso aquilino. “Sono uno snaturamento di quello che siamo noi. Affermano di offrire la vita eterna, eppure noi, con la nostra immortalità, non possiamo morire, mentre le loro vite mortali hanno un termine.”
“Se sono mortali,” chiese Broderick con voce tremante, “ a cosa mi servirà andare con loro? Pensavo di essere destinato a morire.”
L'Anziano Mikhail sorrise. “Ci è stato detto che il loro dio può fare miracoli e guarire. Poiché non abbiamo mai visto quelli che si sono uniti a loro- e puoi essere certo che sono molto pochi- non abbiamo modo di confermare o negare queste affermazioni. Se andrai con loro, forse riusciranno a curarti... o forse no. Non possiamo dare garanzie riguardo a ciò che offrono o a ciò che affermano di fare.” Mikhail agitò il suo dito sottile con disprezzo.
“Ma devi affrontarli,” disse l'Anziano Ammon, indicando una porta alla destra di Broderick. “Ti offriranno la loro parte di questa scelta che stai facendo. Tutti quelli che decidono di far parte della razza Vamsyriana devono farlo spontaneamente e prendere una decisione ponderata. Ascolterai quello che hanno da dire, prima di decidere.”
Due uomini, che Broderick notò solo in quel momento in piedi dietro agli Anziani, si fecero avanti e lo aiutarono ad alzarsi. Appoggiandosi a loro, trascinò faticosamente i piedi verso la porta dietro alla quale lo attendeva un nuovo, possibile destino. Guardò in cagnesco Cordelia. Lei rifiutò ancora il contatto visivo con lui, mentre passava. L'aveva preso per uno stupido. Non aveva mai avuto l'intenzione di donargli l'immortalità, ma lo aveva semplicemente usato per arrivare ad Angus e negargli la vendetta di uccidere Broderick con le sue stesse mani. La rabbia evidente di Angus sia nei confronti di Broderick che di Cordelia confermava che lei era riuscita nel suo intento. Tuttavia, Broderick poteva solo tirare a indovinare il motivo per cui lei lo aveva condotto davanti al Consiglio. Perché non deriderlo semplicemente di fronte ad Angus? Perché portarlo lì? Inoltre, la presenza di Angus a quella riunione non aveva senso. Era lì per opporsi alla trasformazione? Perché il Consiglio non permetteva semplicemente ad Angus di ucciderlo? Broderick non poteva certamente difendersi, eppure l'altro si comportava come se avesse le mani legate.
Poi un'idea lo colpì. Se fosse entrato in quella stanza e avesse scelto di diventare un membro dell'Armata della Luce, quasi certamente Angus non avrebbe ottenuto la sua vendetta. Broderick sarebbe stato sotto la loro protezione. Se per caso l'Armata della Luce fosse riuscita a curarlo, probabilmente avrebbe vissuto un altro giorno per combattere ed avrebbe ancora avuto la loro protezione, pur essendo mortale. E se non avessero potuto curarlo, almeno, se fosse morto, lo avrebbe fatto sapendo che Angus non avrebbe avuto la sua ricompensa... un ultimo atto di sfida, per quanto debole. Nessuna di quelle cose gli piaceva, ma che scelta aveva?
Un Vamsyriano spinse la pesante porta di quercia. I due immortali aiutarono Broderick a sedersi sull'unica sedia di legno nella stanza, di fronte a un'altra porta sulla parete opposta. Annuirono, poi si ritirarono negli angoli in ombra dietro di lui. Il silenzio della stanza lo avvolse come una nebbia.
Un braciere elevato bruciava alla destra di Broderick, crepitando, sibilando e gettando una tremula luce arancione sulle pareti di pietra, ma senza fornire troppa illuminazione. Lui sobbalzò, quando un'altra ondata di fuoco gli attraversò il corpo, togliendogli il fiato. Si aggrappò al bracciolo, lottando contro quel tormento e aspettando che il dolore scemasse. Tutto questo deve finire o impazzirò per la tortura di questa condizione!
Il rumore di un chiavistello che veniva tirato indietro dall'altra parte della porta fece vibrare il suo corpo. Nuove ondate di dolore gli avvolsero le gambe e gli fecero arricciare le dita dei piedi. Una figura incappucciata entrò nella stanza. La porta si chiuse dietro quella persona e il chiavistello produsse di nuovo un rumore metallico, chiudendoli tutti nella stanza. Il corpo di Broderick si riprese, mentre la fitta scemava e lui riusciva a respirare di nuovo.
La figura si fermò di fronte a lui. “So che la tua condizione può sembrare senza speranza, ma Dio può guarirti da questa malattia del sangue.”
Broderick si irrigidì e si sporse in avanti per cercare di vedere il viso sotto il mantello, ma il braciere forniva poco aiuto ai suoi occhi. “E' impossibile,” grugnì tra i denti. “La voce che sento deve uscire da una tomba.”
La donna davanti a lui spinse indietro il cappuccio per rivelare i lunghi capelli dorati che lui conosceva così bene. Evangeline, quella sgualdrina di sua moglie, scosse la testa e lo fissò con lo sguardo inebetito. Il labbro di Broderick si arricciò in una smorfia e lui inghiottì la bile che gli stava risalendo in gola.
Evangeline piagnucolò e cadde in ginocchio. “Caro Padre nel Cielo, come hai potuto scegliere me per affrontare mio marito? Sceglierà di sicuro la strada dell'oscurità, se sono io che devo mostrargli la luce. Perché non hai mandato qualcun altro?”
Broderick si alzò e le si avvicinò, mentre la rabbia gli offuscava i sensi. La pena che si diffuse nel suo cuore minacciò di travolgerlo come le onde di un torrente e lui cercò di combattere le lacrime che gli pungevano gli occhi. Avrebbe guardato la luce abbandonarla, come aveva visto spegnersi le vite di Maxwell e Donnell.
Evangeline sobbalzò e sollevò i palmi delle mani, pronunciando una sfilza di parole sconclusionate.
Broderick andò a sbattere contro una parete invisibile e cadde a terra. Mentre si contorceva in agonia, la rabbia fu scacciata dai suoi sensi. Vacillò attraverso una nube fioca di consapevolezza, quando le due guardie Vamsyriane lo aiutarono a sedersi di nuovo, prima di ritirarsi negli angoli. Evangeline abbassò le mani e restò in ginocchio sul pavimento di pietra dalla parte opposta. Dopo aver ripreso il controllo, Broderick si schiarì la gola. “Cosa è questa magia, strega?”
Lei aggrottò la fronte. “Non sono una strega, Broderick. Sono un membro della Tzava Ha'or- l'Armata della Luce. Dio ci ha concesso alcune misure di protezione contro...” Serrò le labbra ed abbassò lo sguardo. Un sospiro tremulo le scosse le spalle, poi sollevò il mento, affrontandolo con occhi colmi di lacrime. “Contro il sangue dei dannati.”
Broderick afferrò i braccioli della sedia per alzarsi, ma poi ricordò il suo ultimo incontro con quella protezione divina e ci ripensò. “Come puoi essere viva e trovarti tra quelli che sono considerati i figli speciali di Dio?” L'odio permeava ogni sillaba che riuscì a pronunciare a denti stretti. Lei lo implorò con gli occhi, riuscendo solo a fare fremere ancora di più dalla rabbia e dal dolore il suo corpo. “Perché vivi ancora?”
“Sono scappata,” sussurrò lei tra le lacrime, fissando il passato. “Sono scappata dalla battaglia, correndo per ore nella foresta. Quando sono crollata dalla stanchezza, sono stata assalita dai ladri che...” Chiuse gli occhi e deglutì. “Mi hanno presa con la forza... poi mi hanno data per morta.”
“Eppure sei in ginocchio davanti a me.” Broderick cercò di reprimere la compassione. “Vai avanti.”
“Non so per quanto tempo sono rimasta lì a terra, ma mi sono svegliata e ho barcollato lungo la strada, dove un gruppo di monaci mi ha quasi calpestata con il cavallo e il carro. Mi hanno portata in un convento, dove le sorelle mi hanno curata fino alla guarigione e dove sono diventata un membro dell'Armata della Luce.” Evangeline guardò Broderick con una scintilla di speranza negli occhi vitrei. “Mi hanno insegnato che Dio è un Dio che perdona e ama, Broderick. Per favore, non Gli voltare le spalle scegliendo questa via dell'oscurità. Lui ti può guarire e perdona qualsiasi cosa. Ha perdonato persino me.”
“Io non l'ho fatto!” La rabbia scosse le membra di Broderick e gli diede la forza di contrastare l'agonia che gli dilaniava il corpo. Il tremore spezzò le sue parole. “Pensi che tutte le vite che hai preso con il tuo tradimento possano essere buttate da parte così facilmente? Tu sei la ragione per la quale mi trovo qui, a cercare di rifarmi contro il mio nemico, del quale hai condiviso il letto. Tu rimani tra le braccia protettive di Dio, mentre il mio corpo muore da Schiavo di Sangue.”
“Dio ti può curare, Broderick! Ha liberato quelli che erano Schiavi di Sangue come te. Unisciti all'Armata della Luce e Lui potrò curarti.”
Le due guardie Vamsyriane si affiancarono a Broderick, quando fece un passo verso di lei. Lui cercò di liberarsi dalle loro braccia, dall'angoscia nella sua anima, dall'ingiustizia che continuava ad affliggere la sua vita. “Sei pazza se credi che accetterei qualcosa da te o da un Dio che protegge i traditori. Dovresti essere morta, invece sei seduta davanti a me e mi offri la salvezza. Pensavi che ti avrei perdonata perché puoi farmi questa offerta?”
Evangeline si chinò e scosse la testa. “No,” sussurrò. “Sono anch'io sorpresa che tu sia vivo. In quanto tale, sono ancora tua moglie e tu mantieni il diritto di fare quello che vuoi con me.” Evangeline sollevò di nuovo i palmi, mormorando un'altra sfilza di strane frasi.
Broderick respirò meglio, grazie al notevole cambiamento nell'atmosfera e alla minore pressione sul suo corpo. Anche i Vamsyriani ai suoi fianchi si guardarono intorno con occhi colmi di stupore. Il muro invisibile che lei aveva eretto doveva essere crollato. Broderick cercò di scagliarsi in avanti, ma i Vamsyriani lo trattennero. Non potendo lottare contro di loro, si arrese. “Ho scelto la strada dell'immortalità, perché tu mi credessi morto. Visto che Dio ha perdonato i tuoi peccati, sono sicuro che la Chiesa annullerà la scusa patetica del nostro matrimonio. Adesso Dio è tuo marito e che possiate soffrire entrambi per questo!”
Evangeline cadde a terra in un mare di lacrime, mentre Broderick veniva scortato fuori dalla stanza.
I due Vamsyriani lo lasciarono andare, dopo averlo portato di nuovo davanti al Consiglio e Broderick raccolse tutte la forza che riuscì a trovare per stare in piedi. “Ho scelto di diventare un Vamsyriano,” annunciò con voce roca. Rivolse uno sguardo furioso ad Angus, che mostrò sorprendentemente un sorriso di soddisfazione sulle labbra.
Gli Anziani annuirono e rivolsero gli occhi verso Cordelia. Lei si fece avanti e guardò Angus. Aveva gli occhi colmi di lacrime e incrociò le braccia sull'ampio seno, rivolgendosi al Consiglio. “Annullo le mie pretese su Broderick MacDougal.”
L'anziano Rasheed spalancò gli occhi, contemporaneamente ai suoi pari. “Stai affermando che non desideri trasformare Broderick MacDougal, cioè la ragione per la quale siamo stati convocati?”
Cordelia fece un passo indietro e deglutì. “Sì,” rispose con voce tremante.
L'Anziano Rasheed si alzò e Cordelia ebbe abbastanza buonsenso da indietreggiare. “Stai mettendo alla prova la mia pazienza, donna! Potrei ancora scorticarti!”
“Anziano Rasheed, se posso...” Angus si fece avanti, disincrociando le braccia.
Rasheed sospirò rassegnato. “Sì, Angus Campbell,” disse con un gesto sprezzante. “Come hai richiesto inizialmente quando ti sei presentato davanti a questo Consiglio, questa povera creatura è tua e puoi farne quello che vuoi. Poni fine alla sua sofferenza.” Rasheed si sedette e si prese la testa tra le mani.
“No, Anziano Rasheed.” Angus guardò Broderick. “Quello che propongo è effettuare la trasformazione io stesso.”
Gli occhi spalancati di Broderick non furono gli unici a fissare l'attenzione su Angus Campbell. “Perché faresti una cosa del genere? Finalmente hai l'opportunità di eliminarmi dalla tua esistenza. Coglila e fai come ha detto l'Anziano Rasheed... poni fine alle mie sofferenze.” Broderick fu scosso da un'ondata di dolore.
“Anche se mi piace vederti soffrire,” lo schernì Angus, “non c'è alcuna soddisfazione nell'ucciderti mentre sei così indebolito. La mia anima non avrebbe mai pace.” Angus si avvicinò a Broderick, rivolgendo uno sguardo compiaciuto al suo corpo piegato e profanato. “Devi essere disposto a fare la trasformazione, Rick, o non potrò effettuarla. Cosa scegli?”
Broderick osservò tutti gli altri, mentre lo sguardo di Cordelia era fisso su di lui. Ogni persona sembrava trattenere il fiato, nell'attesa che lui pronunciasse la parola.
“Vivi per combattere un altro giorno,” lo provocò Angus. “Sii un valido rivale.”
Broderick fissò furioso gli occhi beffardi del suo nemico. Un lungo istante di silenzio scese su di loro, colmo di contrasti. Gli spiriti dei suoi fratelli, delle loro mogli e dei loro bambini chiedevano vendetta dalle regioni più recondite della sua anima. “Fallo, allora,” ringhiò Broderick. “Ma rimpiangerai la tua decisione.”
Angus ridacchiò e aspettò l'approvazione di Rasheed, che continuava a fissare quella scena assurda. Ad un semplice cenno dell'Anziano, si avventò su Broderick, gli tirò indietro la testa con un violento strattone ai capelli ed affondò le zanne nel suo collo tenero. Broderick urlò e graffiò, mentre Angus gli squarciava la gola. Comunque, il dolore che gli attraversava il corpo e gli bruciava il collo svanì ben presto nell'euforia del nutrimento, proprio come era accaduto con Cordelia, e Broderick si accasciò tra le braccia di Angus. Il contatto con Angus si allungò in una nebbia profonda. Di solito Cordelia gli sondava la mente quando beveva da lui, ma non provò niente di simile con Angus. Broderick scivolò più a fondo verso la morte, mentre la sua vita fluiva via. Dopotutto, Angus avrebbe potuto prosciugarlo della vita e ucciderlo.
Finalmente, Angus interruppe il contatto e posò Broderick sul pavimento. Rasheed si alzò e gli porse un pugnale con il manico nero. Dopo essersi tagliato il polso, Angus nutrì Broderick dalla ferita aperta. Tuttavia, Broderick non riusciva ad aprire la bocca e ad accettare il sangue del Vamsyriano che gli colava sul mento. Sarebbe stato meglio poter semplicemente rifiutare e morire.
“Sei tu che hai fatto questa scelta, Rick!” Angus abbaiò e si tagliò nuovamente il polso che stava guarendo rapidamente. “Apri la bocca!”
Prima che Broderick potesse rallegrarsi per aver finalmente trionfato e sconfitto Angus, l'odore del sangue assalì i suoi sensi e lui aprì la bocca per ricevere l'immortalità. Bevve a fondo e boccheggiò, quando Angus tirò via il polso per tagliarlo di nuovo.
“Sì, Rick” lo tranquillizzò Angus, quando Broderick chiuse la bocca intorno al taglio, ingoiando sorsate di quel liquido che donava la vita.
La forza pervase di nuovo il suo corpo, una sensazione lenitiva si diffuse nelle sue vene mentre il sangue si faceva strada nelle membra. Gli pizzicava la gola. Angus tirò via la mano di scatto. Anche se Broderick non riusciva ancora a piegare il corpo ai propri desideri, rimase lì sdraiato, meravigliandosi dei suoi sensi diventati di nuovo acuti. Il respirare delle guardie Vamsyriane dall'altra parte della stanza fluttuò fino alle sue orecchie; l'aroma delicato della verbena di Cordelia gli toccò il naso, come quando si cibava di lei; le venature nel tavolo di marmo nero sembravano brillare e quelle fratture sottili come un capello divennero visibili per la sua nuova vista.
Angus si voltò verso Rasheed, pulendosi la bocca con un fazzoletto. “Perché non sono riuscito a leggergli nella mente? Perché non ho potuto ritrovare tutti i suoi ricordi?”
Cordelia sogghignò e strinse i pugni lungo i fianchi, con gli occhi illuminati dalla gioia. “Perché il mio sangue governava il suo corpo. Non puoi cogliere quei ricordi da un altro Vamsyriano, Angus. Volevi avere un vantaggio tale su Broderick da riuscire a sapere tutto di lui, ma non hai potuto, perché lui era il mio Schiavo di Sangue.” Sembrava eccitata da una rivelazione particolare. Broderick sobbalzava e si contorceva a terra, mentre i due enormi Vamsyriani interrompevano di colpo il momento di esultanza di Cordelia. Le si affiancarono, la afferrarono per le braccia e la portarono fuori dalla stanza. “Mio signore,” protestò e cercò di liberarsi dalle loro mani che le stringevano i polsi. “Per favore, mio signore!”
Le proteste di Cordelia svanirono dietro la porta chiusa, lasciando la stanza in un silenzio pesante, mentre Broderick rifletteva sul coinvolgimento di Cordelia in quella messinscena. Lei sapeva che Angus avrebbe effettuato la trasformazione, anche se forse non ne conosceva i risultati. Perché quell'informazione le aveva provocato una tale euforia?
Rasheed fissò con gli occhi socchiusi Broderick, sdraiato sul pavimento di pietra. Dopo un lungo istante, gli Anziani uscirono in fila dalla stanza, attraverso la stessa porta dietro alla quale era scomparsa Cordelia, e nessuno di loro pronunciò una parola. Angus era chino sul corpo di Broderick scosso dalla febbre a causa del sangue Vamsyriano. che stava eliminando gli ultimi resti della sua umanità. L'odore del suo nemico- un ben distinto odore speziato e muschiato- aleggiò intorno a Broderick, che impresse quell'aroma nella memoria.
“Ora saremo fratelli per tutta l'eternità, legati per sempre dal sangue.” Angus si inginocchiò davanti a Broderick e sussurrò, “Ti concederò questo tempo, Rick, per capire cosa sei diventato. Usa il tempo saggiamente. Quando sarà finito, inizierò a darti la caccia.” Annuì, alzandosi, poi si voltò verso l'uscita.
“No, se ti troverò io per primo.” Broderick sogghignò, continuando a tremare, e fulminò con lo sguardo Angus, che uscì a passo di marcia dalla Sala Grande.
Stewart Glen, Scozia—Tardo autunno 1505—Diciannove anni dopo
Gli occhi di Davina Stewart danzavano di gioia intorno alle tende colorate e ai carrozzoni dell'accampamento degli zingari. Così tanti profumi esotici le pervasero i sensi che ebbe per un attimo l'acquolina in bocca e l'attimo dopo trasse un sospiro di piacere. Tra le torce tremolanti e i falò, gli acrobati facevano capitomboli, i giocolieri lanciavano per aria bastoni infuocati e i mercanti mostravano ai passanti le merci provenienti da tutto il mondo. Parlan, il padre di Davina, e suo fratello Kehr, si scusarono e si incamminarono lentamente verso la carne di cavallo che gli zingari mettevano in vendita.
“Davina.” Sua madre Lilias posò la mano sul braccio di Davina, poi indicò una tenda in lontananza. “Io e Myrna andiamo in quella tenda. Voglio prendere un regalo per tuo padre, prima che lui e tuo fratello siano di ritorno. Resta vicina a Rosselyn e non allontanarti.”
“Sì, mamma.” Davina strinse la mascella per trattenere l'eccitazione, mentre guardava sua madre e Myrna prendersi sottobraccio e allontanarsi.
Rosselyn era rimasta a bocca aperta.
Davina si schiarì la gola. “Se vuoi restare qui a fissare le nostre madri, allora lo farai da sola. Per quanto mi riguarda, non sprecherò questa rara opportunità di godermi la mia libertà.” Davina si voltò e scappò nella direzione opposta, per mettere una certa distanza tra se stessa e sua madre.
Rosselyn si affrettò a raggiungerla e prese Davina sottobraccio. “In qualità di tua ancella e guardiana fidata, devo ricordarti che lei ti ha detto di non allontanarti?”